Dopo la data di Torino allo Spazio211, tocca al covo club di Bologna ospitare una delle band più influenti degli ultimi 40 anni: I Wire.
Sono in giro a promuovere Silver/Lead disco uscito l’anno scorso, ma anche per far ascoltare i brani che li hanno resi uno dei gruppi più influenti della scena punk inglese e della new wave post punk grazie a capolavori indiscussi come Pink Flag, Chairs Missing, 154.
Per chi non li conoscesse i WIRE, tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta Colin Newman e soci hanno riscritto le regole del punk diventando i protagonisti del nuovo suono inglese.
Secondo molti giornalisti del periodo è stato proprio grazie a loro e alla trilogia su Harvest records (celebre label inglese per cui alla fine degli anni sessanta pubblicò i primi lavori di Pink Floyd e Deep Purple, e per cui nel triennio 1977-78-79 uscirono i mitici ‘Pink Flag’, ‘Chairs Missing’ e ‘154’ degli Wire) che si iniziò a parlare di post punk e art punk.
Ed è proprio 154, nervoso, oscuro e sperimentale picco d’alta tensione che fa deflagrare la band. Per anni gli Wire si prendono e si lasciano fino all’esplosione (live) del cyber-punk di ‘Send’(2003).
Dopo il successo di ‘Object 47’(2008), ‘Red Barked Tree(2011) e delle ultime produzioni, gli WIRE hanno vissuto una seconda giovinezza, e sono ormai considerati tra i precursori di un certo suono indipendente e punto di riferimento fondamentale per band europee ed americane contemporanee come Savages e Parquet Courts.
Nel 2013 esce ‘Change Becomes Us’ in cui gli Wire ci fanno tornare la voglia di mettere due dita nella presa elettrica.
Nel 2015 ‘arriva Wire’ con nuove composizioni di catartica energia e nel 2016 Nocturnal Koreans.
Infine nel 2017 hanno dato alle stampe l’ultimo album in studio Silver/Lead, un insieme di canzoni che racchiude l’abbagliante ottimismo di ‘Diamonds In Cups’, la grandiosità minacciosa di “Playing Harp For The Fishes” e il pop dal ritmo vertiginoso di “Short Elevated Period”.
Anche se il loro quindicesimo album in studio è stato rilasciato nel 40° anniversario del debutto degli Wire, ‘Silver / Lead’ non ha nulla a che fare con il passato ed è invece un lavoro totalmente proiettato verso il futuro.
La discografia degli Wire è smisurata, oltre cinquanta uscite tra full lenght, live, bootleg series ed Ep, e la loro fama indiscutibile.
Oggi la band è formata oltre che da Colin Newman, da Graham Lewis e Robert ‘Gotobed’ Grey, oltre al nuovo chitarrista Matt Simms che ha registrato gli ultimi dischi della band dopo essere entrato in pianta stabile nel 2011.
Ad aprire il concerto ci sono i THE HAND
I The Hand sono un trio romano composto da Emiliano Tortora, Fabrizio Mazzuccato e Sandro Di Canio.
2 chitarre e un synth portano l’atmosfera negli anni 80 con molte distorsioni e campionamenti molto riusciti atti a riscoprire il glam di Bowie e T-Rex, il post punk elettronico dei Suicide e quello acido dei Teardrop Explodes, e i Kraftwerk, il wall of sound di Spacemen e Jesus and Mary Chain, le armonie distorte di Stone Roses, Inspiral Carpets e Primal Screame la wave elettronica di Fad Gadget e New Order.
SETLIST:
Be Like Them
Mindhive
Three Girl Rhumba
Underwater Experiences
Over Theirs
Off The Beach
Small Black Reptile
Red Barked Trees
Art Of Persistence
360°
Ahead
Playing Harp for the Fishes
Short Elevated Period
Shadows
Hung
Il tour dei Wire proseguirà per altre due date imperdibili ad Avellino presso l’Auditorium Conservatorio Cimarosa e a Roma al Largo Venue.
Un ringraziamento particolare al Covo Club per il gentile invito
Foto e testo di Carlo Vergani
Wire
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The hand
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