TOdays festival atto finale, terzo e ultimo giorno di grazia

Un festival alla fine è sempre un pò triste. Ma è anche vero che solo all’ultimo giro di boa si tirano le somme e si vedono le sorprese.

Ecco allora che domenica 26 agosto verrà ricordata per un live eccezionale, quello degli Editors, e per una miscela di suoni ostili alla stasi.

Si parte con la provocazione di M¥SS KETA, in un palco che sotto l’area industriale di un parco strappato al degrado porta in scena la tecnocrazia rap di un’artista che ama giocare. E’ la merenda perfetta per bere gin tonic sotto un sole che risente di considerazioni su scelte di vita in capsolck e sesso estremo, alla luce di un trasvestimento che tiene botta anche nell’uscita torinese dell’icona milanese. Ci siamo divertiti con le basi di Popolous e le ballate di Miuccia e Iban, al grido esoterico e passionale di “siamo le ragazze di Porta Venezia”, in un ballo che parte dal folklore metropolitano per farci sorridere con canzoni e balletti, e in uno show che gioca sui controsensi (Monica) e sulle brutture del quotidiano (Botox e Xanax vi diranno qualcosa). Un regalo per tutti, questo show gratuito, prima della terza e ultima serata allo Spazio 211.

Sul palco dello Spazio, ecco allora il Generic Animal che spinge in alto le sue composizioni con la chitarra e l’animo emo-trap che si porta dentro con il nuovo album, da cui escono le tracce di un ragazzo che fa della richhezza emotiva e di racconti all’apparenza semplici i suoi cavalli di battaglia. Magro ma mai appassito, inforca la chitarra come ai tempi dei Leute, per parlarci di rapporti che s’imbronciano (Broncio per l’appunto) e fughe dai paesi nativi. Promosso amche in versione Zollo (il suo produttore di basi)- addicted.

Dopo di lui, la floreale Maria Antonietta e il suo rito dal retro gusto pop disagiato, ben interpretato e carico di buone intenzioni. Bellezza e cantato d’autore deciso col piglio riot grrl prima di una nuova tempesta punk rock che risponde al nome di Ariel Pink. Accompagnato da un pezzo di storia del punk rock mondialie, quel Don Bolles dei Germs, è una delle gemem nascoste del festival, con la sua verve istrionica e il groove segnato dalla voglia di esserci ancora, con in bella vista pezzi come Time to Live e House arrest. Live che alla fine mostra l’enormità di suoni secchi e di vecchia scuola, di cui abbiamo ancora bisogno.

Del live finale degli Editors faccio fatica a parlare, per le emozioni provate sulla pelle quando si parla di fumatori fuori dall’ospedale e sangue che scorre. Poco importa del loro outing calcistico per la squadra locale, vi lascio a qualche foto per cercare di catturare qualche particolare, perchè se non li ascolti non puoi capirli da quattro battute scritte al Pc.

Un immenso grazie all’organizzazione perfetta del TOdays Festival, sold out per la terza serata consecutiva, e alal professionalità di Ja La Media Activities.

Arrivederci al 2019, ma prima le foto bellissime del nostro Vincenzo Nicolello.

Andrea Alesse

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