Ieri sera in una Bologna particolarmente torrida. è andata di scena una di quelle serate generazionali dove il presente e il passato si scontrano per creare una serata incredibile.
Thurston Moore non ha bisogno di certo di presentazioni, ora mai la sua storia para da sola e i suoi concerti sono una sorta di autocelebrazione di quello che era e di quello che è ancora a 64 anni suonati.
Ora mai da molti anni sembra preferire l’Inghilterra agli Stati Uniti, per molti motivi, e capita che possa avere l’intuito di portarsi in tour band giovani pronte a spiccare il volo.
Questo è il caso dei King Hannah.
I King Hannah hanno all’attivo un EP del 2019, “Tell Me Your Mind And I’ll Tell You Mine”, mentre il primo LP della band di Liverpool lo ha fatto uscire il 25 febbraio, via City Slang, dal titolo “I’m Not Sorry, I Was Just Being Me”.
Scritto da Hannah Merrick e Craig Whittle, titolari del gruppo inglese, e poi registrato con i musicisti aggiuntivi Ted White, Jake Lipiec e Olly Gorman in soli otto mesi, questo esordio sulla lunga distanza “è un documento audace, memorabile, persino sorprendente di un sogno condiviso, un’ambizione compiuta e una visione realizzata”.
I King Hannah sono già passati dal nostro paese ad aprile all’Arci Bellezza di Milano e al La Claque di Genova, ma a questo giro sono di spalla al ex Sonic Youth.
I brani sono uno più bello dell’altro, dalla title track del disco fino a “Big Big Baby”, da “A well-made woman” fino alla conclusiva “It’s me and you, kid”.
il loro è un live partecipato, ipnotico, densissimo, in cui la chitarra di Craig è il perfetto contraltare della voce eterea di Hannah, splendida da vedere sul palco.
In alcuni parti sembra essere monotono il loro live, ma non è così perchè ci sono delle parti molto intense che ti fanno alzare dalla sedia con gli occhi spalancati come se davanti allo spettatore ci fosse la madonna.
Un po’ PJ Harvey un po’ Cat Power riesce a non far ripiangere il Boss con la cover di State Trooper e chiudendo con la magnifica It’s me and you, kid.
Lo dico molto tranquillamente, questa è una delle canzone più belle del 2022 a mani basse.
Di Thurston Moore sinceramente non ho tanto da dire, la sua chitarra parla da se.
I suoi modi di distorcere quello strumento hanno fatto la storia della musica e anche ieri a Bologna ha dato saggio delle sue doti.
Tra un’inno alle droghe leggere e alla pace il suo show scorre via come la voglia dei rocker nostalgici che non vedevano la voglia di tornare a sudare davanti ad una transenna.
Il Nova Festival continua:
14 giugno PIERLUCA MARITI @PIUTTOSTO_CHE – HO FATTO IL CLASSICO
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16 giugno NU GENEA live band / SEUN KUTI & EGYPT 80
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17 giugno FRANCO 126
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18 giugno MARGHERITA VICARIO (opening Caffellatte)
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Location: COVOSUMMER
14 giugno THE BLACK LIPS
25 giugno KING KHAN AND THE SHRINES
Location: roBOt Festival
8 luglio: MACE
Location: La Baia Dumbo
16 luglio: NAIP
23 luglio: GINEVRA
Location: BOTANIQUE
24 luglio EDOARDO FERRARIO
Un ringraziamento particolare ad Astarte agency per il gentile invito
Foto di Carlo Vergani
Testo di Eva Melotti
Thurston Moore
Kink Hannah