La musica elettronica ora mai è entrata prepotente nel rock. Chitarre che si mischiano a campionatori, batterie classiche ed elettroniche, artisti che vanno in giro solamente con il proprio lettore mp3 senza l’aiuto della band.
Tutto questo può essere il futuro purchè fatto bene.
In Italia forse siamo i migliori in questo campo, dopo tutto i Dj migliori sono sempre stati quelli italiani che hanno creato le tendenze negli anni 90 e ancora oggi. Uno dei primi gruppi che è riuscito ad unire rock ed elettronica è senza dubbio quello capitanato da Trent Reznor: i Nine Inch Nails. Trent vuole i migliori ed è venuto in Romagna a prendere uno dei suoi componenti della band: Alessandro Cortini che ora mai è da più di 10 anni in pianta stabile nella band. Cortini con il suo progetto da solista sarà per tre date il mese prossimo nel nostro paese, mentre per i NIN bisognerà aspettare forse la fine dell’estate.
La Romagna ed in particolare Forlì non ha solamente Cortini come esponente della musica elettro- rock ma anche Matteo Vallicelli che fa parte insieme a Luigi Pianezzola del progetto di Luis Vasquez: The Soft Moon.
Vallicelli nel 2017 ha fatto uscire il suo primo disco da solista, che è stato molto apprezzato da tutto il settore tanto da farlo scegliere da Trentmøller per il suo tour europeo che lo ha visto anche tornare a casa a Villa Torlonia per la rassegna a cielo aperto nell’estate scorsa (live report).
Luis Vasquez, polistrumentista e cantante di Oakland, California, è da qualche tempo in pianta stabile a Venezia dopo aver girato diverse città come Berlino, capitale della scena elettronica. Proprio nel nostro paese ha conosciuto questi due talenti che lo accompagnano per questo progetto che dopo il grosso successo della data milanese vede un clamoroso sold-out al Covo club di Bologna. E’ in giro per promuovere Criminal, quarto disco che arriva dopo 3 anni e come il precedente Deeper, viene mixato e registrato in Italia, a Vicenza, all’Hate Studio di Maurizio Baggio.
Ad aprire il concerto c’è Sarin un Dj tedesco dall’aspetto molto particolare. Sentendo le voci del pubblico presente il DJ dalla maschera sadomaso è molto conosciuto. I suoi suoni sono molto sul genere Techno e da discoteca e tutto cio’ che si puo’ sentire in qualsiasi club di Berlino. Sinceramente avevo visto tanti modi di creare musica, ma sto ragazzo riesce a far uscire un suono anche da una smerigliatrice.
Dopo aver assistito a questa performance molto particolare ecco salire sul palco The Soft Moon. Sonorità post punk e dark wave sono molto presenti nella musica di Vasquez.
Criminal è un album di confessioni. Attraverso la dura lente della vergogna e del senso di colpa che lo ha accompagnato per tutta l’infanzia, cresciuto in un contesto di violenza all’interno del popolato ambiente del deserto del Mojave degli anni ’80, Luis Vasquez qui documenta il suono straziante di chi è costantemente in guerra con se stesso.
Tutti i problemi che lo hanno segnato per tutta la vita si sente nella sua musica, ma anche dal vivo. Non rimane mai fermo un secondo, suona la sua chitarra in modo energico, usa i campionatori con violenza ed insieme ai suoi fedeli scudieri, crea un suono molto duro e potente. Di solito i testi rappresentano lo specchio dei problemi di un artista, con il sottofondo le sonorità di una band o di una semplice chitarra acustica.
Con The Soft Moon, si riesce a scorgere tutte le emozioni dell’artista solamente tramite suoni e campionamenti.
Non chiamatelo solo rumore da discoteca, la musica di The Soft Moon è molto di più e si avvicina molto ai livelli di mostri sacri come Bloody Beetroots.
Un ringraziamento particolare a DNA concerti e COVO club di Bologna per in gentile invito
Foto e testo di Carlo Vergani
The soft moon
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Sarin
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