The Comet is Coming al BOtanique di Bologna

Non è la prima volta che “la cometa” sbarca in Italia; negli ultimi anni, abbiamo avuto la fortuna di  farci travolgere più volte da lei, da questi esseri provenienti dallo spazio profondo. 

Per chi ancora non li conoscesse, si metta comodo: stiamo parlando dei londinesi The Comet Is  Coming trio futurist electronic jazz, composto dal produttore e tastierista Danalogue (Dan  Leavers), dal sassofonista Shabaka (Shabaka Hutchings dei Sons Of Kemet) e il  batterista Betamax (Max Hallett). 

Siamo a Bologna, in una fresca e straordinaria serata di fine giugno, più precisamente nello  splendido giardino di Via Filippo Re, 6. Il BOtanique è un festival della rassegna Nova, co-ideata e  realizzata da Covo Club, DumBO, Estragon, roBOt festival e TPO. 

Con amici al seguito inizio ad avvicinarmi al sotto palco, siamo “anziani”, ma se il live lo consente  non disdegniamo la transenna per respirare nella totalità lo spettacolo. 

Poco dopo le 22:00 e qualche puntura di zanzara, ecco Danalogue di rosso vestito, Betamax e  Shabaka salire sul palco; iniziano con calma, come a voler cuocere a fuoco lento il proprio pub blico, come a voler dire “hey, se non sai chi siamo, tra poco lo scoprirai, vieni a farti un giro con  noi”. Dopo questo momento, di prime presentazioni, partono le due canzoni che le mie orecchie  

attendevano di sentire dal vivo da qualche anno: Summon The Fire e Blood Of The Past che come  un frullatore cosmico ti fruga nell’ anima. 

Da quel momento il ritmo del concerto inizia ad accellerare vorticosamente, arrivando ai limiti del  gabber. Eh no, io e solo io, non sono predisposta a questa velocità che mi arriva in faccia come  una sberla, avrei voluto farmi impastare più a lungo da suoni caldi e suadenti. Maledette aspetta tive! Il pubblico intorno a me, amici compresi, sono in visibilio (alcuni di loro erano già al 5° con certo dei Comit) felici e mai sazi di buona musica. 

La set-list di un concerto dei The Comet Is Coming è difficile da trascrivere con precisione, perché  non c’è! Non esiste una scaletta stampata sul palco e nemmeno ai mixer. La band parte da un  progetto di improvvisazione e reinterpretazione che si evolve ogni sera in base al loro umore e alla  reazione del pubblico. 

Il jazz non è mai stato così vibrante e si reinventa costantemente attraverso il contatto con il rock,  l’elettronica e l’hip-hop. 

Ma adesso veniamo alle brutte notizie:  

“Il nostro amore è infinito, ma il nostro tempo è finito. Siamo venuti in pace, ma Comet Is Coming  tornerà presto in orbita terrestre vicina per permettere a Betamax, Danalogue e Shabaka di  concentrarsi su altri percorsi artistici. Torneremo quando le stelle si allineeranno nuovamente e il  pianeta terra avrà bisogno di noi. 

The Comet Is Coming” 

Si, avete letto bene, questo è l’annuncio comparso poche settimane fa sulle pagine social del trio,  in cui annunciano una pausa a tempo indeterminato. Ma quanto indeterminato? Non lo so, spero  sia una pausa breve. Detto ciò, vi consiglio di farvi prendere e andare in orbita con loro per una  sera; avete la possibilità di vederli in Italia ancora per poche date: 

11 agosto Dromos Festival 

12 agosto al Ypsirock festival 

14 agosto al Locus Festival 

Si Ringrazia Astarte agency per il gentile invito  

Live Report Na/Ste

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