La musica è arte e l’arte deve trasmetterti emozioni. Ultimamente in tutte le cose si è sempre alla ricerca di queste emozioni che sia un semplice caffè fino alla macchina di lusso. La musica il più delle volte le trasmette e se si mette insieme suoni e contesto paesaggistico il gioco è fatto.
Ora mai penso che tutti sanno chi siano i Sunn O))) soprattutto per i loro live spacca timpani, ma non sono solo amplificatori, chitarre e synth. L’atmosfera si incomincia a sentire già dopo aver parcheggiato la macchina.
Il labirinto della Masone di Fontanellato è il più grande d’Europa nel suo genere e solo l’ingresso rende l’idea di come si svolgerà la serata.
La serata comincia con tamburi incessanti che anticipano la proiezione del mini documentario Finis Mundi, che naturalmente è incentrato sulle catastrofi e sull’apocalisse. Dopo la proiezione ci viene data la possibilità di girare per il labirinto. Lanterne e comparse con maschere veneziane alla Eyes wide shut ti indicano la via che porta diretti al palco.
L’apocalisse è arrivata alle 23 in punto quando sul sagrato della piramide del labirinto ecco comparire Attila Csihar. Il suo monologo cupo e tetro anticipa l’ingresso di Stephen O’Malley e di Greg Anderson. Il loro suono è una misto di esoterismo e mistero che ascoltato senza tappi ti porta in un altra dimensione. Il fatto di essere all’aperto il suono è meno incisivo e disturba meno l’udito.
Luci cupe e fumi rendono la scena quasi da film horror con il pubblico che sembra pietrificato davanti alla band. Ci sono diverse parti del concerto con Attila che non sempre e presente con passaggi di soli Synth e di sole chitarre distorte. L’armonia è data principalmente dal riverbero degli amplificatori e non di certo da accordi particolari. Naturalmente la setlist non è semplice da descrivere, ma dopo due ore abbondanti la messa è finita e il pubblico è potuto uscire dal labirinto.
Un concerto strano in una cornice magica dove il sacro e profano si sono uniti per ricreare un emozione unica che solo i Sunn O))) riescono a dare.
Un ringraziamento particolare allo staff del Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci per il gentile invito
Foto e testo di Carlo Vergani
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