E dopo la stupenda serata di lunedì 8 all’Estragon di Bologna, ieri sera all’Alcatraz di Milano abbiamo riassaporato meravigliosi pezzi Rock anni 70 con Glenn Hughes, ex bassista e cantante dei Deep Purple, conosciuto da milioni di fan come ‘Voice of Rock‘.
Il suo look di camicia a fantasia, gilet e pantaloni scuri, lunghi capelli fluenti fanno da cornice al suo show psichedelico in perfetto stile anni 70’.
I brani della carriera della voce del rock presentano assoli infiniti che dimostrano, se ce n’era bisogno, della bravura di tutta la band che accompagna Glenn Hughes.
L’artista britannico, inserito tra i grandi della Rock and Roll Hall of Fame ed attuale front-man della rock band Black Country Communion, ha in corso un tour mondiale con uno show-evento, una set list dinamica in omaggio a MK 3 e MK 4 dei Deep Purple, uno dei più influenti gruppi rock nella storia della musica.
I Deep Purple fecero un salto di qualità quando l’allora ventenne Glenn Hughes sì separò dal gruppo funk-rock britannico ‘Trapeze’ a metà del 1973. Come bassista e co-vocalist (con David Coverdale), contribuì a indirizzare il leggendario gruppo verso il rock progressivo come in “Burn” (1974), “Stormbringer” (1974) e in “Come Taste the Band” (1975).
Il suo album di debutto come solista “Play Me Out” (1977) ha preceduto i successivi album realizzati con i Black Sabbath e con Gary Moore.
“CLASSIC DEEP PURPLE LIVE” è uno spettacolo che include i classici dei Deep Purple: “Burn”, “Stormbringer”, “Might Just Take Your Life” “Mistreated”, solo per citarne alcuni, oltre a brani precedentemente mai eseguiti dal vivo con la line-up originale MK 3. Sono inoltre presenti materiali classici del periodo del MK 4 con Tommy Bolin, tra cui lo straordinario spettacolo Getting Tighter – lo straordinario funk rock di Hughes ed il capolavoro Coverdale/Hughes “You Keep On Moving”, oltre ai successi della Deep Purple MK 2, tra cui “Highway Star” e “Smoke on the Water”. Questi due brani sono generalmente inclusi nel spettacolo live perché, come sottolinea Glenn, “Ho suonato entrambi questi pezzi durante il mio periodo con i Deep Purple e sono stati i pilastri dei live set quando ero nella band. Come il mio manager mi ha fatto notare, la prima volta che Smoke on the Water è stato suonato dal vivo al Madison Square Garden è stato quando io e David eravamo nel gruppo, nel 1974. Mi piace cantare anche Highway Star.” – Continua Glenn – “Alcuni anni fa, ho arrangiato una versione di Highway Star per l’album di tributo all’anniversario di Machine Head con i miei buoni amici Steve Vai e Chad Smith. Nel prossimo tour non suonerò nulla che non abbia già suonato dal vivo o registrato in studio con i Deep Purple.”
Meravigliosi ricordi di quei favolosi Anni 70’……
Lo spettacolo ha la forza di trasportare il pubblico direttamente negli anni 70’, grazie anche a queste lunghissime jam session, ma questo è il bello di questi concerti e vedere tali artisti ripaga del prezzo del biglietto.
Qui le successive innumerevoli date del Tour mondiale 2019: http://www.glennhughes.com/tour.html
Una dedica particolare a Giuliano Gianatti
Nel ringraziare Lucrezia Spiezio, Concerto Music e Ventidieci per il graditissimo invito, vi lasciamo ad una selezione scatti a cura di Stefanino Benni