Nel corso della nostra carriera di cronisti della musica abbiamo visto decine di volte Stefano Bollani e francamente non ci stuferemmo mai di farlo.
Non temiamo smentita se affermiamo che lui è l’espressione vivente del jazz fruibile da tutti, anche chi con quel genere è poco avvezzo. I suoi concerti sono divertenti e lui stesso dimostra di sapersi divertire.
Dategli un piano forte, magari vicino mettetegli una pianola elettrica e tutto il resto lo metterà lui. Improvvisazione, genialità, bravura e simpatia creano quel mix che stupisce e conquista.
Così è accaduto anche ieri sera ad Astimusica. In una piazza Cattedrale gremita e caldissima (anche per questioni climatiche), l’artista milanese ha proposto il concerto Piano Solo.
Sono state due ore di grande musica e di siparietti simpatici. Costretto a combattere con fameliche zanzare è riuscito a riderci sopra e senza scomporsi è passato dalle sue composizioni ad arie celebri. In taluni momenti le sue mani riuscivano a suonare due melodie diverse contemporaneamente, lasciando di stucco il pubblico.
Francamente è impossibile ricordare la sua scaletta, perché lui stesso una scaletta vera e propria non ce l’ha. La musica esce dalle sue dita che pigiano incessantemente su quell’intrico di tasti bianchi e neri.
Potremmo dilungarci ancora a parlare di lui, ma preferiamo che a parlare siano le nostre immagini.
Grazie ad Astimusica ed Asp per l’invito.
Foto e Testo di Vincenzo Nicolello
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