Un comeback live in grande stile quello per Ghali che dopo le due doppiette sold out di Milano e gli appuntamenti di Firenze (sold out) e Roma (sold out), Bologna e Napoli (sold out), è tornato ieri sera all’Unipol Forum di Milano per l’ultima tappa del suo show (sempre sold out), trasformando i palasport nelle sue arene cosmiche.
GHALI – LIVE 2024, prodotto da Vivo Concerti, è una traversata in 30 brani nella storia musicale e personale di Ghali, dell’artista – tra i più iconici della sua generazione – che con il suo immaginario poetico e il suo mix di lingue, influenze ed estetiche è realmente riuscito ad avere un impatto sulla cultura del nostro Paese e non solo, riferimento per chi voglia parlare ad un pubblico più che mai internazionale.
E in questa direzione è stato concepito lo show: un progetto sfidante e una macchina produttiva ambiziosa (azionata dallo stesso Ghali e guidata dal Direttore Creativo Simone Ferrari per Balich Wonder Studio, fra i protagonisti mondiali del live entertainment) che guarda fuori dall’Italia, ridisegnando le regole delle produzioni nazionali per alzare l’asticella e giocare un campionato live tutto suo, di caratura global ed altissimo livello.
Racconta Simone Ferrari: «Riconosco che il benchmark sia molto alto: con Ghali abbiamo voluto creare uno show dalla vocazione e dal respiro internazionale, portando anche molto al limite il concetto di spettacolo all’interno di un palasport. Uno show fortemente iconico, materico, fatto di scenografia reale, che conduca il più possibile gli spettatori all’interno di un viaggio nella musica di Ghali e che ne racconti la storia e il suo percorso fino ad oggi, con la sua legacy culturale e umana».
Proprio in quest’ottica e in omaggio a questo tipo di narrazione, il concept intorno al quale gira il GHALI – LIVE 2024 è quello del deserto: un paesaggio naturale lontano ma vicino al cuore e alle radici di Ghali, denso di suggestioni e in continuo mutamento, con la presenza sul palco di vere dune che l’artista percorre e plasma intorno a sé, calando lo spettatore in una dimensione immaginifica.
«Abbiamo portato il deserto all’interno dei palasport, realizzato con la scenografia disegnata insieme a uno dei più grandi scenografi al mondo, Paolo Fantin, per la prima volta al mio fianco in un progetto musicale. La direzione presa dall’inizio era quella di creare un palcoscenico materico, fisico, che non demandasse tutto ai video, ma che fosse fatto di dune reali. La sfida per me era quella di costruire uno spettacolo che permettesse di chiudere gli occhi e, con l’immaginazione, di guardare oltre lo scenario di per sé arido del deserto, plasmandolo nel corso del viaggio attraverso la musica di Ghali» – Simone Ferrari.
Aggiunge Clemente Zard (Co-owner/Managing Director di Vivo Concerti): «Per me è un onore lavorare per e con un Artista come Ghali, soprattutto in un anno molto importante per lui come questo e il fatto che abbia riposto la sua fiducia per il suo ritorno nei palasport in noi è motivo per me di grande orgoglio e responsabilità. Il caso ha voluto che la data scelta per il ritorno di Ghali all’Unipol Forum sia la stessa del suo primo live ad Assago del 2018, e quando l’abbiamo confermata è stata una piacevole coincidenza.
Quello che vedrete è uno Spettacolo diametralmente opposto da quello che il nostro occhio è abituato a vedere ultimamente, sia in termini di messa in scena che per i messaggi che fornisce. Proprio questi messaggi formano uno storytelling che parla allo spettatore, grazie alla scenografia che è “teatro” delle sue canzoni e racconta una storia con un disegno luci di matrice teatrale. Un’iconografia fortissima ci accompagna dall’inizio dell’Evento fino alla fine, senza mai distogliere gli occhi dall’interezza di quello che stiamo vedendo. Evento è una parola chiave, perché con questo Show entriamo in una dimensione parallela».
Grazie al light design di Blearred Studio e ai contributi video di Sugo Design l’immaginazione viaggia ancora più veloce, con lo stage che cambia sempre faccia e si arricchisce di nuovi elementi, dando forma a paesaggi immersivi che si sviluppano intorno a Ghali e ai musicisti. Se già nel prologo, scuro e notturno, Ghali emerge in controluce dal cerchio luminoso che domina le retrovie, nell’alba di un nuovo sorgere, via via il deserto si svela in tutta la sua profondità, complici il lavoro di videomapping sulle dune a tingersi di rosso (Boulevard), e i giochi di luce scanditi dai BPM dei brani. A legare il racconto con forte impatto sulla messa in scena l’elemento del cerchio di luce che staziona al centro del palco: sulla scia del mood dei pezzi ricorda ora un colorato stargate verso un’altra dimensione cosmica (in WALO, dove fa il suo ingresso la band e arrivano ad incendiare l’atmosfera i primi giochi di fiamme, che puntelleranno tutto lo show), ora l’oscuro e supermassiccio Gargantua (Habibi).
Dal surrealismo al realismo, dai toni sognanti a quelli più crudi: GHALI – LIVE 2024 è mélange di colori e sfumature, fusione di mondi diversi che vivono su uno stesso palco, riflettendo le mille anime di Ghali. Come tanti capitoli di un unico diario, nello show si alternano trascinanti momenti pop con Habibi, Happy Days e Boogieman in successione; attimi di pura magia, quando un’imponente cascata di sabbia precipita su Ghali sulle note di Wily Wily; squarci dark con forti prese di posizione -su tutti Ora d’aria, con una tempesta di vento che si abbatte sul podio dove Ghali tiene il suo comizio; un blocco urban per raccontare l’oggi con una prospettiva più trap, e l’arrivo della sua fam multiculturale a popolare il palco per Machiavelli e Paura E Delirio A Milano; e momenti di festa con la hit multiplatino Good Times -ma tutti sotto il comune denominatore dell’eleganza e della contemporaneità. Sul finale anche spazio per due toccanti momenti di riflessione e intimo raccoglimento, prima con Bayna e poi con Niente Panico a chiudere lo show.
Bayna –brano che ha ispirato il nome della rescue boat donata dall’artista a Mediterranea Saving Humans–restituisce al pubblico un quadro realisticamente crudo e drammatico, con il racconto per immagini dei soccorsi alle persone in movimento in mare aperto alle spalle di Ghali, che scende nel parterre per terminare l’esibizione in mezzo al pubblico: un viaggio nel viaggio, una simbolica traversata con cui Ghali torna ad accendere uno spotlight sul valore dell’accoglienza, sull’importanza di non voltarsi mai dall’altra parte. Il supporto di Ghali all’Associazione è tangibile anche attraverso il presidio costante di Mediterranea Saving Humans, presente con i suoi attivisti a tutti gli appuntamenti del GHALI – LIVE 2024.
La chiusura del live, affidata al suo ultimo singolo Niente Panico (pubblicato l’11 ottobre per Warner Music Italy) riporta il racconto su un piano intimo e profondo, con Ghali di nuovo al centro del deserto, in solitaria, a salutare il pubblico con il suo messaggio di forza e resilienza: in questa dimensione essenziale e scarna, il brano risuona forte come promemoria personale e collettivo a non lasciarsi sopraffare dalla paura e a coltivare la fiducia nelle proprie capacità e nel futuro, anche di fronte alle sfide più difficili.
GHALI – LIVE 2024 è uno spettacolo largo, che abbraccia il pubblico transgenerazionale di Ghali nella sua totalità, ma senza troppi compromessi. Per decodificare le diverse parti dello show, in soccorso allo spettatore arriva provvidenziale sul palco a più riprese l’extraterrestre Rich Ciolino, conquistando la scena con i suoi modi fanciulleschi e buffi fino a raggiungere Ghali sulla sanremese Casa Mia, lanciando una volta in più il suo messaggio di speranza per un domani migliore.
In questo viaggio Ghali è affiancato on stage da Silvia Ottanà al basso, Aldo Betto alla chitarra, Leonardo Di Angilla alle percussioni, Gianluca Massetti alle tastiere e Mylious Johnson alla batteria, con la direzione musicale di Christian Rigano: una formazione che l’artista ha fortemente voluto con sé sul palco per dare nuova veste ai brani in setlist, regalando al pubblico un’esperienza musicale inedita del suo repertorio.
GHALI – LIVE 2024
LA VISIONE MODA DELLO SHOW
In questo tour, Ghali compie un’evoluzione stilistica, affidando la sua immagine alla visione innovativa della stylist di fama internazionale Lisa Jarvis, portando il suo stile a nuovi livelli di sofisticazione e creatività.
Entrambi, lei e Ghali, vedono la moda come un’estensione della narrazione artistica, un mezzo attraverso cui trasmettere emozioni e raccontare un’evoluzione. Questa collaborazione è nata proprio da una ricerca creativa comune, con l’obiettivo di creare un percorso visivo che riflettesse le diverse fasi dello spettacolo e dell’artista.
Ghali ha inizialmente condiviso con Lisa riferimenti a Michael Jackson e un’estetica rock and roll, ricca di immagini che richiamavano una sorta di uniforme, un outfit potente e forte che potesse essere declinato attraverso i vari momenti del concerto. Voleva bilanciare questi momenti rock intensi con canzoni più personali e toccanti. Da qui, Lisa ha creato una serie di look stratificati che potessero trasmettere forza e, allo stesso tempo, trasformarsi per adattarsi alle diverse emozioni dello spettacolo.
Ogni outfit è parte di una narrazione visiva più ampia, non legata alle tendenze, ma pensata per creare una connessione profonda tra l’artista e il pubblico, rendendo ogni momento dello spettacolo indimenticabile.
Ringraziamo Roberta, Allegra ed Ilaria di Goigest, Vivo Concerti ed Exitmusicmanagement
Foto a cura di Stefanino Benni