Per la gioia di tutti i maggots italiani ecco tornare dal vivo la band dei 7 (+2) mascherati dell’Iowa. Senza una band di supporto l’attesa si è fatta snervante fino alle 21:30, quando le note di un brano del duca bianco introducono Corey Taylor e compagni.
Dal maxi schermo appare un video, con manichini bruciati e scene splatter, che rappresentano il giusto scenario per questo tipo di concerto. Rispetto al solito c’è un palco molto grande con passerelle anche dietro la batteria di Jay, con luci psichedeliche e suoni potenti come al solito.
Questo tour è di supporto a The Gray Chapter ed è giusto partire con uno dei primi singoli del disco: The Negative One. Questo brano dal vivo è molto più potente che sul disco e si riavvicina di più i suoni dei primi Slipknot.
Per chiudere la prima tranche di canzoni è giusto combaciare con il nuovo singolo due pezzi incredibili come Disasterpiece e Eyeless.
Questa prima pausa è di conforto per la band, ma anche per il pubblico presente visto l’inizio scoppiettante del concerto.
Killpop dopo Skeptic e I Am Heated rappresenta cosa sono gli Slipknot nel 2016, una band che mischia molto le sonorità degli Stone Sour e in alcuni casi forse anche troppo.
Dead Memories è una delle canzoni più conosciute della band e si vede benissimo con tutto il pubblico che la canta a squarciagola.
I fans più accaniti di sicuro avranno notato nella scaletta molti brani provenienti da Iowa, ma nulla è dato al caso, visto che proprio quest’anno ricade il 15esimo anno dalla sua pubblicazione ed è giusto ricordarlo con Everything Ends.
Dopo il ricordo del secondo album della band è giusto inserire i due pezzi che rappresentano la sfrontatezza degli inizi e la maturità artistica arrivata sotto l’ala di Rick Rubin e stiamo parlando di Duality e Wait and Bleed anticipati dal primo singolo tratto da All Hope Is Gone Psychosocial.
I “maggots” non aspettavano nient’altro che questi due brani per scatenasi in circle pit continui.
Devil in I è il secondo brano scelto come singolo tratto da The Gray Chapter e riprende il lavoro fatto con Vol.3 in chiave più moderna che dal vivo si dimostra una bomba incredibile.
Come scritto in precedenza i brani di Iowa sono stati inseriti per ricordare l’anniversario della sua uscita e la band decide di fare un piccolo regalo ai fans italiani suonando Metabolic per la prima volta.
(sic) chiude perfettamente le danze prima dei classici di chiusura della band.
Surfacing è forse l’inno della band, Left Behind è una mazzata ai fianchi e alle orecchie, mentre Spit it out chiude definitivamente le danze con tutto il pubblico presente che si mette in ginocchio prima di esplodere al solito segnale di Corey Taylor.
Questo concerto rappresenta il ritorno degli otto membri dell’Iowa dopo l’ingresso nella band di Jay Weinberg e Alessandro Venturella e devo dire che soprattutto Jay, non avrà la batteria rotante e volante come Jordison, ma è molto bravo e carismatico. Alessandro è bravo e si muove bene sul palco, ma non potrà mai avere la presenza scenica di Paul Gray.
In conclusione il concerto è stato molto piacevole, nonostante abbia visto una band stanca e in alcuni atteggiamenti svogliata, nonostante i continui ringraziamenti di Corey verso il pubblico italiano.
Ora mai sono una band matura e collaudata fatta da professionisti incredibili che fanno molto bene il loro lavoro e questa sera tutto il pubblico presente ne ha avuto la dimostrazione.
Setlist:
The Negative One
Disasterpiece
Eyeless
Skeptic
I Am Hated
Killpop
Dead Memories
Everything Ends
Psychosocial
Wait and Bleed
Duality
The Devil in I
Metabolic (prima volta in Italia)
(sic)
Encore:
Surfacing
Left Behind
Spit It Out
Testo a cura di Carlo Vergani
Foto per gentile concessione di Stefano Cremaschi
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