Sono reduce dall’ennesimo (e non è mai abbastanza) concerto dei Sigur Rós, ultima tappa del tour italiano, per la prima volta a Mantova, nella storica Piazza Sordello.
So già cosa succederà, ma non so con quale intensità, l’unica soluzione è mollare gli ormeggi e farsi trasportare dal flusso.
Mi siedo e attendo l’inizio, passano “gli amici dei concerti”, mi alzo e faccio due chiacchiere, saluti, mi risiedo e mi rialzo e ne saluto altri…. ma in realtà non capisco più nulla: Sono in botta!
È dal mattino che un’esplosione di falene si scontra con le pareti della gabbia toracica, roba che nemmeno alla prima cotta adolescenziale. La prima volta fu nel 2003 a Ferrara Sotto le Stelle, mi lasciarono un po’ boh, non li capivo, era roba “strana”, diversa, era l’inizio di un grande amore. Da quella sera ad oggi , li ho visti tante volte, tanto da aver bisogno di entrambe le mani per contare le dita. Organizzai anche una vacanza in Islanda, dopo essere rimasta
estasiata dalla visione del docu-film Heima.
Visiti la loro terra e capisci tutto, i Sigur Rós, sono la massima espressione e potenza del luogo a cui appartengono trasformandolo in musica.
Si spengono le luci, la piazza è piena, il mio posto in prima fila è infame e ringrazio chi non si è presentato in seconda fila centrale, dandomi la possibilità di farmi travolgere in pieno da questo treno veloce che ti frantuma l’anima in mille coriandoli.
Inizia il viaggio: parte Glósóli – Takk 2005 e con lei un brivido lungo la schiena che si espande dalle orecchie al cervello fino ai piedi. Risucchiata negli anfratti dalla mia stessa anima, scendo lentamente, per non cadere, ma è inutile puntare i piedi, lascio che sia e così sia.
Si prosegue con Vaka – ( ) 2002, Svefn-g-englar – Ágætis byrjun 1999, Ekki múkk – Valtari 2012.
Poi arriva lei… ogni volta lasciandomi con un affanno interiore, senza fiato, in balia dell’acqua, del vento e del fuoco, ho pensato più volte che questa sia la canzone giusta per morire, per accompagnare l’anima nel mondo etereo: Ný batterí – Ágætis byrjun 1999. Qui, la voce di Jónsi è più affilata che mai, cosmica, ancora non capisco se sia umano o un’entità superiore. Sono brividi a fior di pelle e gli occhi si fanno gonfi di lacrime.
Ecco farsi avanti la nuova Ylur , estratto dal nuovo ed inatteso lavoro Átta 2023, una sorpresa arrivata dopo 10 anni da Kveikur.
Si passa a: E-bow tratto da ( ) 2002, Sæglópur – Takk 2005, Dauðalagið – ( ) 2002, Festival – Inni 2011, Kveikur – Kveikur 2013, Popplagið – ( ) 2002.
La scenografia è identica alla data padovana di ottobre 2022 ( cit. è molto lontano l’Islanda, è vicino a Padova l’Islanda) e la set-list un po’ limitata in quantità, non certamente in qualità.
Onestamente speravo nell’ascolto di molti più brani estratti dal neo uscito Átta. Ciò mi lascia sperare che con l’uscita del supporto fisico, previsto per settembre, siano annunciate nuove date.
Nuovo album, nuovo tour, no!? Incrocio le dita, Átta è un capolavoro assoluto. Ascoltatelo.
I Sigur Rós sono un concentrato di emozioni che si libera nell’aria e noi anime fluttuanti in perfetta relazione con le energie del cosmo.
Siete sempre una certezza emozionale.
PS1: non sono state utilizzate sostanze psicotrope, né prima, né durante, né mai.
PS2: Organizzatori mantovani, venite a me! Ci siamo ritrovati in molti ad aver acquistato il biglietto, selezionandolo sulla mappa da voi predisposta, scegliendo i quadranti centrali, ritrovandoci in un imbarazzante settore laterale. Grazie a chi non si è presentato in fila 2 posto 34, da li era quasi tutto perfetto!
Live report Na/Ste