Dovessimo fare un parallelismo con il mondo del teatro, potremmo definire Róisín Murphy, la “Arturo Brachetti” della musica. I suoi spettacoli sono un continuo cambiare di abito e di maschera, ma anche il suo repertorio è un vero è proprio pout pourri di geoneri: dall’elettronica alla dance, passando per il jazz ed anche il cantautorato.
Proprio questo suo continuo cambiamento, rappresenta in qualche modo il suo “limite” artistico, determinando una certa difficoltà nella fidelizzazione del pubblico, che trova nei suoi pezzi tutto lo scibile musicale.
Chi ha assistito al suo show al Fabrique di Milano (11 novembre) ha potuto constatare di persona di cosa sia capace la bionda artista irlandese. Per due ore l’ex voce dei Moloko ha regalato momenti di puro divertimento ed il pubblico milanese ha risposto con entusiasmo ballando, urlando e interagendo. La scaletta ha spaziato trasversalmente nel repertorio di Ròisìn, proponendo brani dei Moloko, ma anche cover italiane (Ancora tu di Lucio Battisti) ed estratti dell’ultimo album, in cui le sonorità danzerecce ed elettroniche hanno lasciato spazio a scampoli intimistici, che a tratti hanno ricordato Bjork.
Luci, strass, maschere, costumi incredibili, video proiezioni ed una band da 5 elementi davvero bravi hanno completato una serata da ricordare.
Nel ringraziare Vivo Concerti per averci dato l’opportunità di seguire il live, ricordiamo la scaletta: Let Me Know;Dirty Monkey (Moloko song); Dear Miami; Tight Sweater (Moloko song); In sintesi; Unputdownable; Overpowered; Evil Eyes; Tatty Narja (Moloko song); Gone Fishing; House of Glass; Ancora tu (Lucio Battisti cover); Jealousy; Exploitation (con alcune contaminazioni da “Sing It Back”). Bis: Exile; Pure Pleasure Seeker (Moloko song); Evil Eyes (ripresa strumentale per i saluti).
Foto e testo di Vincenzo Nicolello
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