Dopo le straordinarie date di Milano, fa il suo debutto a Bologna il Us + Them tour di Roger Waters.
Il titolo del tour è tratto dal brano Us and Them che faceva parte del disco record di vendite Dark Side of The Moon dei Pink Floyd.
Nella scaletta di questo show, Roger Waters interpreterà tutti i grandi classici del repertorio dei Pink Floyd insieme ai brani del suo nuovo album Is This The Life We Really Want?
Il disco è uscito l’anno scorso e a parte le critiche per la copertina, è stato molto acclamato dalla critica tanto da valergli delle nomination ai Grammy.
Il concerto è uno spettacolo emozionante, quasi da pelle d’oca che si divide in tre parti descritte alla perfezione nel report fotografico della prima data milanese del tour (live report).
I filmati sullo mega schermo fanno la voce grossa, come si poteva immaginare, con un Waters in una forma incredibile che suona il basso da una parte e l’altra del palco con un Jonathan Wilson che canta in modo sublime e tutti gli altri membri della band che fanno da contorno ad uno spettacolo unico nel loro genere.
Nella prima parte, forse le uniche note stonate sono con i brani One of These Days, forse un po’ moscia e con The Great Gig in the Sky, quando le coriste non sono proprio state all’altezza del brano.
Prima della fine del primo set Waters canta 3 brani del nuovo disco, che sono belle, ma che chiaramente non hanno lo stesso impatto di quelle dei Pink Floyd. Il primo set si chiude da pelle d’oca com Wish You Were Here e le parti 2 e 3 di Another Brick in the Wall.
Con il brano tratto da The Wall salgono sul palco anche una dozzina di ragazzini che vestiti da carcerati di Guantanamo, cantano il coro immancabile del brano.
Dopo una pausa di venti minuti ecco scendete verso il parterre le immense luci che con un gioco di tiranti e teli ricreano la fabbrica Battersea Power Station del disco Animals. La combo Dog e Pigs sono incredibili, con chiari e precisi indirizzi ai capi di Stato delle maggiori potenze mondiali e soprattutto a quello degli Stati Uniti .
Alla fine di Pigs viene proprio fuori una scritta in italiano con scritto Trump è un maiale.
Il classico maiale volante di Animals, in versione rivisitata per l’evento, gira per tutto il parterre con attaccato dei chiari slogan contro la politica mondiale. La protesta finisce con l’immancabile Money dove continuano a vedersi le immagini dei governatori del nostro mondo corrotto.
Finito questo pezzo Waters fa un breve monologo dove conclude il tutto con le parole RESTIAMO UMANI che dice tutto di come il mondo ci sta cambiando e che se non ci diamo una mossa ci porterà al’autodistruzione.
Eclipse e il gioco di luci che ricrea il prisma del disco The Dark Side of the Moon del 1973.
La terza parte, ed ultima, Waters riprende ancora brani da The Wall del 1979, con mother e l’immancabile Comfortably Numb dove la voce di Wilson, come in money, fa venire i brividi, ma questo non è una novità visto cosa è riuscito a suscitarmi la sera prima a Ravenna (live report).
Lo show si conclude così con Waters che ringrazia il caloroso affetto del pubblico bolognese che lo vedrà ancora protagonista per altre 3 date imperdibili .
Queste quattro serate bologesi concluderanno il tour italiano di Roger Waters, in attesa della versione all’aperto dello stesso show nelle magnifiche cornici di Lucca e di Roma.
SETLIST:
Speak to Me (Pink Floyd song)
Breathe (Pink Floyd song)
One of These Days (Pink Floyd song)
Time (Pink Floyd song)
Breathe (Reprise) (Pink Floyd song)
The Great Gig in the Sky (Pink Floyd song)
Welcome to the Machine (Pink Floyd song)
Déjà Vu
The Last Refugee
Picture That
Wish You Were Here (Pink Floyd song)
The Happiest Days of Our Lives (Pink Floyd song)
Another Brick in the Wall Part 2 (Pink Floyd song)
Another Brick in the Wall Part 3 (Pink Floyd song)
Set 2:
Dogs (Pink Floyd song)
Pigs (Three Different Ones) (Pink Floyd song)
Money (Pink Floyd song)
Us and Them (Pink Floyd song)
Smell the Roses
Brain Damage (Pink Floyd song)
Eclipse (Pink Floyd song)
Encore:
Mother (Pink Floyd song)
Comfortably Numb (Pink Floyd song)
Un ringraziamento particolare a D’Alessandro e Galli per il gentile invito
Foto e testo di Carlo Vergani
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