I Rise Against tornano finalmente nel bel paese dopo qualche anno d’assenza e lo fanno con tre date che attraversano tutto lo stivale. Ad accompagnarli negli show di Milano, Roma e Bologna uno special guest di tutto rispetto, i Raised Fist che con il loro hardcore hanno scaldato il pubblico.
Ma ora qualche interessante impressione a caldo dall’inviato Stefano Cremaschi
Quasi nella penombra, salgono sul palco senza dare troppo nell’occhio i Raised Fist.
La band sfrutta in maniera egregia i 45 minuti di tempo a disposizione, anche se ad ogni canzone è costretta a pause per riprendere fiato, snocciolando soprattutto brani dei vecchi album quali Sound Of The Republic, You Ignore Them All e Friends And Traitors in chiusura lasciando dei piccoli spazi per promuovere l’ultimo album From The North suonando Chaos, Flow e Man & Earth.
Non tutti sanno che gli svedesi Raised Fist sono una band che da più di vent’anni tiene alto il nome dell’hardcore europeo. Con sonorità e ritmi completamente differenti dai colleghi americani, puntano su suoni più secchi e riff molto brevi, i testi difficili vengono urlati in maniera rauca da Alexander Hagman.
Gran sorpresa per il numero dei fan presenti a cantare le loro canzoni, ma la curiosità più grande è stata quella di vedere come la band si comportava su un palco così grande. Prova egregiamente superata perchè, oltre al cantante che ha una notevole presenza scenica con il suo fisico palestrato e i suoi salti da karateca, i due chitarristi e il bassista continuavano a percorrere il palco a destra e manca, dimenandosi a più non posso.
I Rise Against piombano sul palco con la voglia di fare che ha una band emergente. Attaccano con The Great Die-Off subito seguite a ruota da The Good Left Undone e Give It All, due brani decisamente conosciuti.
E’ stato sbalorditivo vedere con quanta energia e velocità la band si sia esibita sul palco, forse però questa partenza in quarta è andata a scapito della voce del cantante Tim, che non sempre è sembrato reggere con la voce.
Ma poco importa, perchè il pubblico era in delirio e sempre pronto a cantar a gran voce tutte le canzoni proposte dalla band. Collapse, Savior e Prayer Of The Refugee sono questi alcuni brani scelti dalla band per ricordare i 15 anni di cariera che li ha portati fino qui, dando un piccolo spazio alla più recente I Don’t Wanna Be Here Anymore e la bellissima Help Is On The Way. Ready To Fall canzone che manda dietro le quinte la band per riapparire poco dopo per l’ultima manciata di canzoni… per poi concludere con Savior.
I Rise Against si confermano un’ottima band dal vivo con gran presenza scenica e con una grandissima voglia di fare. Ottimi anche i Raised Fist, che nonostante il loro ruolo di spalla, non si lasciano intimorire e sfoderano un set all’altezza del loro nome.
Foto copertina “per gentile concessione” dell’amico Fotografo Mairo Cinquetti