Lo hanno definito una “riflessione spirituale”. Sacrosanto è il secondo album dei Gomma ed è stato presentato giovedì 31 gennaio al Serraglio club di Milano.
Una rinascita? Un cambio di rotta? Una risposta al carattere sterile della musica italiana odierna?
Nessuna delle tre ipotesi probabilmente, oppure tutte e tre, per una band, i Gomma, la cui energia vive in un secondo debutto musicale. Un gruppo che conosce più sé stesso, anche dal vivo, e che arriva al club milanese per abbracciare un pubblico da tutto esaurito. Appassionati e amici, tutti sotto al palco per abbracciare la via personale al percorso professionale di quattro amici che si scambiano sorrisi musicali in una nuova veste. Una nuova veste che parte dalla nuova voce della cantante Ilaria, graffiante e rauca a modo suo, con accelerazioni e vitalità, ma anche un nuovo sentimento post punk.
Il miglior modo di presentarsi al pubblico energico e concentrato è quindi suonare tutti i nuovi e calibrati brani di Sacrosanto, con Verme, Tamburo e Fantasmi a farla da padrone.
Pogo facile sotto di loro e chitarre vibranti che ti fanno essere entusiasta, con un look musicale che ammicca ad una nuova personalità. Rinascita o meno, a mio avviso un netto e gradevole miglioramento del suono e delle riflessioni ad esso collegate, con un deciso vade retro alle altezzose copertine patinate e un bentornato a distorsioni umane. Storie che si intrecciano in una provincia viva, che ha creato il vuoto sottopalco nella bolgia delle liriche di Balordi, segno della forte capacità di trascinare dei ragazzi casertani.
Chicca della serata, poi, è stata l’alleanza intergalattica tra Luca Galizia (me Generic Animal) e i Gomma, pronti a suonare acustici nel momento di Falò (Spento), momento intimo dove si ritrova la storia dei Gomma. Un’amicizia musicale e oltre, tornando finalmente sé stessi
Grazie a DNA concerti
Andrea Alesse