Setti
Arto
La Barberia/ Vaccini dischi
Se siete arrabbiati per la triste situazione globale e non potete staccare il muso dalle notizie che arrivano, ho un piccolo segreto antidoto per voi.
Da Modena, ecco Setti e il suo album”Arto”, perla del dream pop italiano, tra melodia accattivante e savoir faire di un cantautore gentile. Filastrocche e racconti che parlano di una vita comune, come la mia e la tua, che diviene speciale per un attimo con una schitarrata gentile e un ritornello catchy.
Setti scrive cosi di scelte amorose (Stanza) e pranzi parentali (Wisconsin) con un piglio metaforico mai arrabbiato, ee co amorevoli sfaccettature che richiamano fiabeschi accordi e dondolanti giri di parole.
La sua voce si arricchisce poi di un duetto femminile in Barbecue, traccia dal sentore indie folk che devia dal suono vicino a certi richiami ai migliori Perturbazione. Pop della miglior specie, senza sfasature sintetiche e con meticolosità amorevole, con un incredibile accordo alla CCCP che risuona in una traccia come Presente. I social buoni e quelli cattivi, Josh Grant e una batteria verticale, in un ammiccante e ben suonato esempio di capacità musicale.
Setti è quindi un autore già maturo per suoni ben articolati, anche quando abbassa i toni in Orizzonte con una cicala in sottofondo e la chitarra pizzicata alla Miles Oliver. Guitar looping is not a crime, dunque, anche con passi felpati alla A jets to Brazil (non quello di Bolsonero, sia chiaro) in una canzone come dal titolo chiaro e dallo sviluppo thriller come mi mancavi.
Promosso senza alcun ripensamento, Arto lo dovete cercare, anche dal vivo.
Andrea Alesse