Autore: Seasick Steve
Album: Can U Cook?
Label: BMG
Quando qualcuno vi dice che la sua vita è piatta raccontategli di Seasick Steve. Classe 1941, bluesman di lunga militanza, è uno che predica quella resilienza rock che tanti altri non riescono a raggiungere, col suo look trasandato che gli ricorda quando girovagava nella metro parigina con in mano la sua chitarra. Ma in realtà Seasick Steve ha anche fatto il produttore musicale e anche mille altri lavori, rendendo la sua vita veramente straordinaria e trasformandola poi nel 2006 quando la sua musica è stata scoperta, quasi per caso.
Ora, all’ombra dei suoi 77 anni, torna con un disco di prelibatezze che spazia dal blues rock al country, in una lunga e equilibrata rappresentazione della sua leggenda di losers, tutto compresso in un album granitico ed essenziale. Prelibatezze distorte (titletrack Can U Cook? e la conclusiva Company) e miscela esplosiva che fa arrossire Nick Olivieri e gli Eagles of Death Metal (Hate da Winter), in un crescendo di suoni che premiano arrangiamenti calibrati e dal forte carisma.
Ma l’album è anche una somma delle sue esperienza, di precarietà vissuta e di vita vera da raccontare. Ed ecco allora che l’inafferrabile Seasick Steve vi suonerà con Last Rodeo il miglior country del nuovo mondo secolarizzato, con armonica e nostalgia a lasciarsi dietro un ritmo da vecchia scuola. Non si fanno dunque sconti in “Can U Cook?”, album che diventa magnetico col passare delle tracce, crogiolandosi in un blues a volte malato, ma tremendamente affascinante. Sentite Shady Tree, ad esempio, canzone in cui Seasick Steve annuncia una sempre viva elettricità garage che si sente con a suo agio in uno spirito che non tradisce la tradizione del cantante americano, nativo di Oakland. Una perla uscita tardi Seasick Steve, vincitore del Mojo Award 2007 e ancora scalciante anche con pezzi di ampia prospettiva più pop come Lay, bano che premia la sua voce e il decoro di accordi precisi.
Lunga, anzi lunghissima vita a Seasick Steve e al suo talento.
Andrea Alesse