Il vantaggio dell’essere fuori moda, Riccardo Sinigallia torna con “Ciao Cuore”

Autore: Riccardo Sinigallia

Album: Ciao Cuore

Label: Sugar

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Musica eterea, per un ritorno di un “fuori moda”, avvantaggiato dall’essere al di sopra di ogni movimento musicale e di ogni stile ripetuto privo di equilibrio e sostanza, come quell’indie italiano che riproduce musica estera, senza personalità.

Riccardo Sinigallia è tornato, per fortuna. E lo fa con “Ciao Cuore”, con nove canzoni che sono positivi calci nello stomaco a noi semplici osservatori delle nostre esistenza. Nuove musiche scorrono nelle vene autoriali del cantautore romano, un uomo che trova un suo equilibrio nelle dinastie pop-rock intrise di maturità e generosità.

Un personaggio verace che basa la sua produzione sulla involontarietà e sui flash che gli si catapultano davanti agli occhi, ma che ha sempre un asso nella manica. Come quando in canzoni come “Niente mi fa come mi fai tu” vola alto tra sample di batterie minimal e pianoforti delicati. Quattro anni per capire dove andare e la complicità della co-produzione di Laura Arzilli, per dare vita ad un capolavoro che riporta il concetto di musica al di là degli stadi da riempire, perché Riccardo, come Claudio Lolli, bada più alla qualità degli spettatori, che ai biglietti strappati all’ingresso.

“Ciao Cuore” è un disco importante, dunque, anche perché dalla maturità scalfita nel sax di un’altra potenziale hit come Bella quanto vuoi o nella chitarra partigiana di Backliner partono gli effetti di un autore che esce dallo schema del tubo catodico per agguantare quanto di buono può offrire il triste momento storico, con il binomio politico gialloverde che è un miscuglio pop-trap pericoloso. Eppure, la prima trap di gente come Dark Polo Gang non dispiace al nostro Sinigallia, che riesce a mantenere la sua identità anche in questo nuovo lavoro, contro le lacerazioni del tempo, contro il malessere di tutti i giorni.

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Un cantante soddisfatto della sua carriera, che lascia un manifesto alle giovani generazioni, qui rappresentate dalla figlia undicenne che campeggia in copertina e si muove nel video apripista. Un calcio alla quotidianità sinistrosa arriva con Le donne di destra, canzone che di politico ha un retro gusto di scoperta dell’intimità di un emisfero femminile sconosciuto a gente come noi, poco avvezza a guidare il suv e mettere dietro i bambini. Dentro Riccardo Sinigallia l’incantesimo non si è mai spezzato, agganciato ad un timbro vocale che non lascia mai niente al caso, approcciandosi alla vecchia scuola romana con Dudù, filastrocca pop dai contorni autobiografici e da un ritmo electro funk in cui si va oltre la nostalgia. Per questi e per altri suoni, “Ciao Cuore” è quindi anche un album che osa, con tappeti di metriche sonore iniziali, percussioni stravaganti con kenkeni, e anche un ritmo funk.

L’acustica di Che male c’è chiude il cerchio, pronta ad essere quasi un pezzo post rock, per un Riccardo che nella maturità ci abbraccia tutti, come un fratello o come un vicino di casa che arriva a tarda notte per farci abbassare il volume troppo alto delle nostre esistenza.

Andrea Alesse

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