Postino
Latte di Soia
Labella Records
Postino, oppure, come dice lui sulla sua pagina social, popstino.
Samuele Torrigiani è una delle nuove leve della musica indie pop italiana, un amante di quel tempestoso genere definito IT pop, forse in maniera un pò semplicistica. Il suo album, che vede la luce dopo sei anni di incubazione, si chiama “Latte di soia” ed ingloba tutti pensieri e le parole di un autore innamorato dei Cani e della synth wave che ora si ascolta al tempo di autori come Liede e Mala. Freschezza e genuinità giovanile, sin dall’incipi Blu, la prima canzone in cui aleggia un synth malinconico alla Gazzelle, marchio di fabbrica di un Postino che spesso si lascia andare nell’abbraccio dei suoi ricordi (Ambra era nuda).
Attenzione però, perchè l’ellettronica ballabile e sintetica di Quando non parli e la voglia di essere leggeri e sereni di Miope sono alla porta, per spiegarci di come il nostro Postino abbia già un seguito non di poco conto, abbracciando una comunicabilità squisitamente pop e testi rigorosamente biografici. L’amore va alimentato (Come le balene), ma anche un pizzico di quotidianità Ikea non manca (Quella scatola), con effetti synth di keyboards genuini e il sogno di diventare grandi che aleggia e si fa sempre più maestoso nelle composizioni di Postino.
Un debutto interessante, per un autore che aspettiamo curiosi al secondo giro di boa, magari frullando ancora i suoi suoni al gusto di zucchero filato e amore per il pop del nuovo millennio, oppure alimentando anche il suo interessante slang postiniano. Uno salng personale che in un paezzo come Anna ha ventt’anni (il migliore del disco per me) viene fuori con un istinto alla Bruori Sas (o Cimini per essere in tema di contemporaneo stretto) e una capacità nuova anche per lo stesso Postino.
Non abbiate più paura delle raccomandate, magari arriva Samuele e ve le recapita con la sua capacità canora al seguito.
Andrea Alesse