Autori: Lorø
Album: Hidden Twin
Labels: Dio Drone, Drown Within Records, Cave Canem DIY e In The Bottle Records
Bordate metalliche e convulsioni musicali che metteranno a ferro e fuoco la vostra giornata. Sono i Lorø, band che atre anni dall’omonimo (e acclamato) album d’esordio, torna ad affacciarsi sulle scene con “Hidden Twins”.
Una cordata di etichette indipendenti, Brigante records & productions, Dio Drone, Drown Within Records, Cave Canem DIY e In The Bottle Records, ne sostiene la pubblicazione e rende disponibile dal 1° marzo il disco in 200 copie su cd, e da aprile in 200 copie di vinile, tutto stampato in serigrafia e confezionato a mano. La perfezione dell’artwork di Riccardo Zulato in pieno stile dei gruppi in orbita Malleus e affini, per una scelta stilistica che premia i Lorø e il loro entusiasmante tsunami sonoro condito da progressioni math rock e atteggiamento psicotico. “Hidden Twin” è quindi un gemello nascosto, la parte prorompente di noi che viene fuori per sganciarsi dall’ego appiattito dalla mediocrità del mondo moderno, riciclandosi in sette tracce piene di grinta sonora e esplorazioni sull’asse Meshuggah/Ufomammut.
Dietro di tutto c’è una chiara matrice metallizzante, che però si fonda con le elucubrazioni alla Morkobot e picchia giù duro con divagazioni strumentali che toccano apici di gusto e pregio in un brano come Point & Comma, magistralmente chiuso da una chitarra alla Bachi da Pietra. Niente noia melodica o passaggi a vuoto, i tre Lorø pungono con una base di duo guitar/batteria alla Picturebooks che viene reso più fluido da effetti synth sparsi e calibrati (ricordando i Nohaybanda!), in una macelleria messicana di partenza che risponde ai brani Low Raw e Choke. Fuoco alle polveri sin da subito, dunque, con fuzz da headbangers senza rilassamento e accordi che si fanno matematici e diretti.
Nella titletrack si sente invece la puzza di una mascella che si muove al gusto di uno psycho sound ,che poi diviene spalmato su percussioni maiuscole e energiche, toccando livelli finali di alto spessore e forza. Chiude il bel gesto dei Lorø la misteriosa danza macabra di Inerxia, Drive Me As Only You Can Do, invito alla sottomissione sonora con voce dall’istinto metal e accordi che salgono d’impeto con tempi potenti. Sette tracce sole, ma forza e concentrazione che non mancano, in una loro personale raffigurazione della matematica sonora, dura e senza pause.
Si salvi chi può, ma insieme ai Lorø è meglio.
Andrea Alesse