Artista: Jumping the Shark
Album: Amami
Etichetta: Bananaphono
Il 27 gennaio è il momento di Amami, terzo lavoro dei Jumping the Shark, duo pesarese dalle intenzioni blues-rock e dall’amore per le distorsioni. Leonardo Antinori alla batteria è anche la voce principale, mentre la seconda voce è quella del chitarrista Tommaso Tarsi, insieme al collega dal 2013 e dalle prime composizioni fortemente intrise di un songwriting aggressivo ma anche intimo (vedi il primo album dal titolo magico: Fonzarelli).
Con la maturità arriva anche un maggior sviluppo verso toni catchy di minor furia espositiva, con più attenzione al groove melodico e alla cassa di risonanza della composizione dei testi. Il blues di un altro duo italiano, i romani Bud Spencer Blues Explosion, mischiati con tocchi di stoner e di rock ambientato in riva all’Adriatico, dove molti gruppi ormai hanno trovato terreno fertile (i Cosmetic e gli Altro vi bastano?). Amami è così una tavola musicale che risente molto degli ascolti dei giovani Jumping, segnati da Queens of The Stone Age e anche da tensioni più pop, come gli Arctic Monkeyd di AM. Il primo brano, Dimmi quando verrai a casa, è stato l’antipasto che già nel 2015 ha acceso i riflettori sul nuovo album del duo, che colpisce da subito con il blues rock allucinato accompagnato dalla schitarrata facile e dalla voce con assoli alla Lombroso. Qualche controcanto, l’amplomb finale, ed ecco una canzone orecchiabile e di ottima levatura indie.
In Impulso sembra di ascoltare gli attuali Rookie, con pulsazioni che si alzano e arrangiamenti che duettano verso toni meno blues e derive più desertiche. Molto diversa è poi la marcia di Vera show, in cui l’affiatamento dei Jumping si vede molto bene quando gli addominali sotto il giaccone jeans scolorato si perdono dietro alla melodia amorosa. Un’attitudine alla Black Keys, dunque, ma sempre attenta all’essenza di italianità di Battisti, come visibile nel ritornello docile di Non sei diversa. Ma d’altronde, cosa aspettarsi da due geni che prendono il nome dalla celebre episodio di Fonzie che salta sugli sci d’acqua lo squalo nella indimenticata sitcom statunitense Happy Days?
Dopo l’ultramelodia deviata di Marilu, ci si sfoga in F.F.I.C.R. con battito psichedelico, mentre Shining ha contorni stranamente più pop, con alba e treni che si perdono in wave meno carichi. Segue l’apprezzatissima Elena e le sue alterazioni, per poi passare alla passeggiata indie di Love me in Pesaro, città che ritorna dopo l’Ep Sogni Pesaresi. E così, se vi trovate da quelle parti, prima di chiudere l’ombrellone e tonare a casa, sentite anche Scomparire. Una traccia ancora più diversa, con tocchi ad effetto digitale e animo malinconico degno di amicizie che si perdono.
Testo a cura di Andrea Alesse