Recensione di Exotic white Alien, IN.VISIBILE e la sua vena elettro dark.

IN.VISIBILE

Exotic white Alien

Prismopaco Records

 

IN.VISIBILE lo avevamo conosciuto tempo fa, lanciando una première che lasciava intendere le capacità di un artista che lancia ora il suo nuovo disco: “Exotic white Alien”. Contemporaneità mista a eclettismo metropolitano dark, che viene suonata con elettronica e strumenti essenziali. È il contrato presente nella testa di IN.VISIBILE, in arte Andrea Morsero, producer e performer piemontese conosciuto sino a Berlino.

L’occidente delle percussioni dark coniugato con suoni sintetici che tocca le vibrazioni indiane e dei popoli Tuareg, il tutto tenuto insieme dall’amore per la new wave e i Depeche Mode. Cosi IN.VISIBILE prova a sperimentare e a cantare in modo profondo , con voce da Johnny Cash dell’elettronica e pensieri profondi che si muovono subito in un brano dal titolo Angel Dust. Un pezzo più classico, se messo al cospetto delle percussioni e del basso di Daniele Catalucci (già con Virginiana Miller) che si materializza in Black Soul Survivor in modo viscerale.

Tutta la tradizione new wave italiana, nonostante un cantato solo anglofono, viene elaborata e messa in piedi con personalità. In Blood si sentono vicinanze con i ritmi di una certa dark wave elettronica, mentre Sensation è fortemente eighties, anche grazie ai cori con voce femminile e al ritornello coinvolgente.

Minimalismo elettronico e dimensione internazionale, che viene apprezzata in Diamond, traccia pura dell’ IN.VISIBILE-pensiero in cui si frulla la tradizione gotico elettrico. La vera trazione di Exotic white Alien, confezionato peraltro in un bellissimo digipack, torna poi in auge con Indian Flower, pezzo dall’orientalismo dietro la cassa e dalle velature melodiche. È un brano, questo, in cui IN.VISIBILE  si incanala in una strada meno tortuosa, ritrovando armonia.

Dopo il primo lavoro del 2014 (Have you ever been), IN.VISIBILE si ritrova con nove tracce nuove di zecca, proponendo una musica più matura, per un autore che comunque celebra i ringraziamenti alla moglie  e al figlio, ispiratori di una liturgia elettronica molto particolare.

Andrea Alesse

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