P.I.L. senza freni ai Magazzini Generali di Milano

Ostile, crudo, provocatorio, strafottente, sgraziato, sensibile, afflitto…

 

John Lydon è tutto questo, una sequenza di stati d’animo uniti ad anticonformismo e ad un complicato rapporto con il mondo che culminano in “Hawaii” un pezzo struggente per una storia altrettanto struggente… “All journeys end, some begin again, We’re here, you and me”.

 

Ma Hawaii è una dichiarazione d’amore e per questo dal vivo non la sentiremo mai… un amore grande, infinito… e mostrarlo e mostrarsi a tutti nel suo lato più umano e vulnerabile è troppo anche per uno come John Lydon.

 

I Public Image Ltd non sono una costola dei Sex Pistols se non nella carne e negli strumenti che li compongono. Tutto il resto esiste e trasuda dalla mente integralmente anticommerciale dell’ex Rotten, liberatasi dal “mostro” e trasformata in musica grazie all’affiatamento tra i membri della band presenti fin dal 1986 (bassista a parte, lui dall’ultima reunion nel 2009).

 

I Magazzini Generali sono strapieni di inguaribili romantici punks, pre punks, post punks che non ne vogliono sapere di mollare!

 

Dopo il dj set a cura di Ringo, verso le 21:15 il pasticcone murato sullo sfondo si illumina con l’ingresso della band e su “Welcome to Penge” si da il via alle danze. Le stesse che si spezzano subito dopo con la psicotica “Albatross” direttamente dal metal box, il lavoro più iconico della band.

 

Mentre la chitarra di Lu sembra un concerto di unghie che strisciano sulla lavagna della 3C, John mostra ai fans il suo ottimo stato di forma ma ancora di più come il suo malessere si sia negli anni solamente trasformato, accompagnandoli ipnoticamente mano nella mano per circa 8 minuti nella sua angoscia.

 

Ancora un pezzo nuovo, un altro concentrato ipnotico a nome Being Stupid Again in cui la chitarra ti avvolge in un vortice sprigionato da una sezione ritmica incessante.

 

In un medley perfetto si unisce This is not a Love Song e ,con lei, Poptones, perché i PIL hanno necessità di tornare a fare i PIL, senza risparmi e senza fronzoli, una bordata dietro l’altra senza alcuna pausa.

 

Giusto il tempo per un poco simpatico siparietto a suon di f**k off e si riparte con le tribalanze di Flowers of Romance” dove Firth si divide tra tastiere e contrabbasso senza scomporsi minimamente… “I sent you flowers, You wanted chocolates instead”, capito Sid?

 

Un altro capolavoro contenuto nel metal box in arrivo; Memories e il suo giro di basso sincopato che sembra non aver intenzione di finire mai! Poi sempre senza sosta un altro pezzo dell’ultimo disco, Car Chase, che dal vivo è riuscito nell’incredibile impresa di spettinare il sottoscritto!

 

Ancora The Body e poi Warrior introdotta dalla parola d’ordine della serata; “f**k Off” che è altresì l’essenza di quanto recitato nella splendida Shoom, degno brano per congedarsi, dove John ne ha per tutto e per tutti… “What The World needs now is another Fuck Off”…

 

“Torniamo in 4 minuti” (e vi concediamo il bis), perché non si può andare a casa senza aver ascoltato Public Image e Rise…  

 

Riportaci per qualche minuto negli anni 80 e May the Road Rise with You!

 

 

Setlist:

Penge

Albatross

Being Stupid Again

This Is Not A Love Song

Poptones

Death Disco

Flowers of Romance

Memories

Car Chase

The Body

Warrior

Shoom

 

Bis:

Public Image

Open Up (Leftfield cover)

Rise

 

 

Ringraziamo Ilaria di BPM Concerti e i Magazzini Generali di Milano per il gradito invito.

 

Articolo a cura di Luca Iacono

 

Foto Copertina di repertorio a cura di Stefanino Benni

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