Un monumentale Ozzy Osbourne chiude la seconda edizione del Firenze Rocks

Ultima giornata alla Visarno Arena che vede contrapporsi due mostri sacri quali Ozzy Osbourne e Judas Priest con due gruppi relativamente recenti come Avenged Sevenfold e il chitarrista degli Alter Bridge Tremonti con il suo gruppo solista.

Ma sono gli Amphitrium ad aprire le danze in quest’ultima giornata alla Visarno Arena.
Anche se la band è pressoché sconosciuta, grazie a sonorità estreme riescono a conquistare i presenti che incitano la band italiana per i suoi 30 minuti di esibizione.
Cinque brani duri e puri fanno capire ai presenti che i 4 musicisti italiani non sono lì per caso.

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Una pausa veloce con i ragazzi di Virgin Radio prima che i Tremonti prenda possesso del palco.
Giunto al quarto album solista, Mark mostra e la sua band si dimostra il solito schiacciasassi di sempre colpendo i presenti con ritmi incalzanti e grandi dosi di bassi. 
Una manciata di brani tratti da A Dying Machine (tra cui quella che da il nome al disco), tutto il resto una setlist che pesca da Cauterize e Dust, mentre solo The Things I’ve Seen da All I Was.
Una buona esibizione per il chitarrista americano che però pecca un pochino sulla mancata originalità dei suoi brani.

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Oramai ci siamo, anche il metallaro più duro si sarà rassegnato a vedere i Judas Prist suonare prima dei “novellini” Avenged Sevenfold.
Una distesa di corna alzate accoglie la band inglese capitanata da Rob Halfors che nonostante l’ora non sia delle meno calde, non sbaglia un colpo arrivando a tutte le note alte pezzo forte dei brani della band.
Nella striminzita ora a disposizione sono costretti a far rientrare tutti i loro brani più famosi mentre i due chitarristi Richie FaulknerGlenn Tipton si sfidano a colpi di assoli. 
Lodevole la loro forma fisica che gli permette di concludere lo show in maniera gloriosa, acclamati da una Visarno Arena emozionata.

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Grande è l’attesa per i fan degli Avenged Sevenfold dopo che qualche mese fà, la band fu costretta a cancellare il concerto di Milano causa un brutto incidente durante lo smontaggio del palco che coinvolse un loro roadie.
Ed è così che la band capitanata da M. Shadows  piomba sul palco tra fuoco e fiamme scusandosi con il pubblico per aver scavalcato i dei del metallo intonando Hail To The King.
Uno spettacolo lungo e completo che premi i fan di lunga data con brani tratti da Nightmare e lascia un pò in disparte il nuovo The Stage che non è mai stato suonato nello stivale.
Apparente menefreghismo e tanta spavalderia accompagna i 4 (+1) musicisti della california accompagnano per tutto il concerto la band che snocciola brani come Buried Alive, So Far Away e per concludere Unholy Confessions che manda in visibilio i presenti.

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L’ultima leggenda di questo Firenze Rocks 2018 sale finalmente sul palco Mr. Ozzy Osbourne in tutto il suo pallidume inizia il suo ultimo concerto italiano.
Eh già, questa era l’ultima possibilità di vedere l’ex frontman dei Black Sabbath nel nostro paese causa pensionamento, per cui in 45.000 da tutta Italia si sono radunati per sentire la sua voce per l’ultima volta.
Grande festa deve essere fatta! Ecco quindi riapparire sul palco Zakk Wild alla chitarra.
Bark At The Moon e Mr. Crowley sono le canzoni d’apertura, per uno show in cui il Principe delle Tenebre si mostra, all’alba dei suoi 70 anni, più in forma che mai.
Purtroppo, Ozzy non ha voluto fotografi, pertanto ci scusiamo ma non ci saranno le immagini di questo concerto che entrerà negli annali di storia.

Si ringraziano Live Nation e Le Nozze di Figaro per il gentile invito.
Scatti della terza giornata a cura di Giuseppe Maffia, testo a cura di Stefano Cremaschi.

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