Carmen Consoli ha il potere di trasformare ogni palco in un pezzo di Sicilia, e sabato 7 settembre, al Teatro Romano di Ostia Antica, ha fatto molto di più. Con “Terra ca nun senti”, la Cantantessa ha preso per mano il suo pubblico e lo ha portato in un viaggio senza tempo, un omaggio alla sua terra d’origine che ha saputo unire tradizione e modernità, poesia e realtà cruda, in una cornice mozzafiato.
La serata è stata un delicato equilibrio tra passato e presente, tra il folklore siciliano e la discografia intima e graffiante della Consoli. La scaletta era una fusione perfetta: dai brani tradizionali siciliani alle sue canzoni più amate, passando per omaggi emozionanti a figure iconiche della Sicilia, come Franco Battiato e Rosa Balistreri, intervallati ai testi recitati con grande intensità da Donatella Finocchiaro. E quel teatro antico, tra rovine romane e storia, sembrava risvegliarsi con ogni nota, vibrare con ogni parola.
Accompagnata da musicisti di grande talento – tra cui l’inseparabile Massimo Roccaforte alle chitarre e mandolino e Puccio Panettieri alla batteria– Carmen ha creato una narrazione musicale in cui la Sicilia non è solo una regione geografica, ma uno stato d’animo. I flauti etnici di Gemino Calà e le percussioni ipnotiche di Valentina Ferraiuolo hanno reso l’atmosfera quasi mistica, come se il vento di Ostia portasse con sé echi di antichi canti popolari. C’era magia nell’aria, e Carmen ha saputo evocarla.
La sua voce, inconfondibile, ha attraversato il tempo e lo spazio. Ogni canzone era un piccolo mondo, e il pubblico, visibilmente emozionato, ha vissuto ogni attimo con intensità. Da brani come Parole di burro, che sembrano essere scolpiti nell’anima di chi la segue da anni, alla rabbiosa e potente Geisha, fino alla struggente L’ultimo bacio, ogni pezzo ha toccato corde profonde, raccontando frammenti di vita, d’amore e di malinconia.
E poi, quel silenzio potente, rotto solo quando Carmen ha voluto rendere omaggio a Franco Battiato. Una versione di Stranizza d’amuri che ha lasciato tutti senza fiato, una di quelle esibizioni in cui il tempo sembra fermarsi e l’emozione diventa tangibile. È stato uno dei momenti più intensi della serata, insieme alle parole di Giovanni Impastato, fratello di Peppino, che ha ricordato la loro lotta contro la mafia. Un promemoria di quanto la musica, così come la vita, possa essere uno strumento di resistenza e di cambiamento.
Non sono mancate le canzoni che hanno reso la Consoli una delle voci più amate del panorama italiano. Nel bis, il pubblico ha accolto con entusiasmo i successi come Amore di Plastica, Confusa e felice e la sempre potente Blunotte. Ogni nota era un ritorno a casa, ogni parola una carezza.
Ad aprire la serata è stata Anna Castiglia, giovane cantautrice siciliana, che con la sua grinta e i suoi testi pungenti ha conquistato i presenti. Un debutto che sembra quasi un passaggio di testimone, con Carmen a fare da guida a una nuova generazione di talenti che porteranno avanti il suo stile cantautorale con lo stesso amore e rispetto.
Ostia Antica è stata solo una delle tante tappe di un tour che ha portato Carmen in giro per il mondo, da New York a Montreal, da San Francisco a Cartagena, ma c’è qualcosa di speciale nel chiudere questo viaggio in un luogo così ricco di storia. È come se, in qualche modo, quel teatro romano fosse stato riportato in vita, proprio come la Sicilia che Carmen canta e racconta in ogni nota, in ogni parola.
Articolo e foto di Ginevra Baldassari
Ringraziamo Elisabetta di OTR live