Mudhoney live al Largo venue: Grunge is not dead

I Mudhoney, storica band di Seattle, sono approdati ieri sera al Largo Venue di Roma, per un concerto energico e delirante come non mai.

Formatasi nel 1988 nello stato di Washington, la band ha scritto pagine importanti del rock alternativo statunitense, anticipando l’ondata grunge che sarebbe esplosa poi nella prima metà degli anni Novanta.  I Mudhoney hanno posto le basi per uno dei movimenti sonori più impattanti di sempre, grazie a brani come Suck You Dry e Touch Me I’m Sick, veri e propri inni generazionali, e ispirando band come Soundgarden, Nirvana e Pearl Jam. Una band il cui culto è cresciuto negli anni grazie a una intensa attività live.

Il loro ultimo lavoro, “Plastic Eternity”, è uscito nel maggio 2023 per la storica etichetta Sub Pop, e mescola ancora una volta gli ingredienti del punk e del garage con il rock ‘n roll più psichedelico.

Rimasti ormai tra i pochi superstiti dell’epoca d’oro che ebbe origine a Seattle anche grazie all’innovativa etichetta Sub Pop, nonostante i numerosi anni di attività, continuano a portare avanti il loro stile con rinnovata energia e una vitalità che potrebbe fare invidia a molte band delle nuove generazioni.

Sapientemente sgangherati, viscerali, coinvolgenti, sono rimasti fedeli allo spirito dei loro esordi, guadagnando negli anni esperienza e capacità tecnica.

Impossibile non farsi trascinare la fiume di note e dalla voce urlata di Mark Arm, che ha mantenuto intatta la capacità di risvegliare sensazioni e stati d’animo, dai voli di note della chitarra di Steve Turner e dall’incalzare della base ritmica.

Potenza, psichedelia, suono sporco, riff e ritmi interrotti, sono gli ingredienti magici che hanno reso questa band così longeva e intramontabile.

Il bis è un delirio punk di pogo e dissonanze, e il locale gremito di fedeli dei Mudhoney sin dagli esordi e dai nuovi grungers approdati al genere grazie alla memoria dei Nirvana che ha cavalcato le generazioni.

Uno show che resterà nella memoria non solo dei nostalgici ma di tutti i presenti e che mostra definitivamente quanto il rock sia un genere destinato a evolvere nel tempo ma a non spegnersi mai.

In apertura al loro live si è esibito il quartetto noise-pop dei Sowt, di Eindhoven, che alternando voce maschile e femminile, ha dimostrato grande grinta e si è ben meritata questa opportunità di esibirsi davanti a un pubblico attento ed esigente, a fianco di una vera leggenda come i Mudhoney.

Foto e articolo di Ginevra Baldassari

Ringraziamo di cuore Holly di Hellfire Booking

 

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