Milano Rocks chiude i battenti con due grandissime esibizioni!

Con circa 90000 visitatori accorsi in tre giorni, si chiude la prima edizione del Milano Rocks che ha ospitato Imagine Dragons il primo giorno mentre The National e Franz Ferdinand sono stati i protagonisti del venerdì.

L’ultima giornata ha visto protagonisti assoluti i Thirty Second To Mars, che si sono dovuti dividere lo scettro di headliner con l’attesissimo Mike Shinoda, giunto alla suo ultima tappa del Post Traumatic World Tour.

Il sole risplende caldo sulla Experience Milano Arena, Giulia Salvi di Virgin Radio passa dischi mentre i Sonars intrattengono il folto pubblico con un blando rock alternativo, poco adatto a tenere alti gli animi, nonostante qualche applauso del pubblico.

A giudicare dalla quantità di maglie dei Linkin Park potrebbe essere proprio lui il nome di punta di questa giornata, ma l’attesissimo Mike Shinoda sale sul palco alle 19:50 spaccate accolto dal boato del pubblico che attendeva un segno dai LP dopo la prematura morte di Chester.
Poche le canzoni tratte dal suo personale Post Traumatic, album creato per metabolizzare la morte del suo collega, molti i brani dei Linkin Park che vengono proposti per intero (come When They Come From Me o Castle Of Glass) o in midley più o meno riusciti (come il brutale Good Godbye e Bleed It Out).
Nonostante più di un mese di tour in giro per il mondo, Mike riesce a tenere bene sia il palco che a dosare la voce, lanciandosi in ottime parti rappate (Remember The Name) ma equilibrando con parti più morbide e delicate.
Un dolore così grande non si può certo colmare con l’attesa, e infatti i numerosi fans dei LP accorsi da tutto lo stivale esorcizzano questo dolore cantando tutte le canzoni proposte in scaletta raggiungendo l’apice con il trittico In The End/Heavy/Numb che vengono cantate dal pubblico.
 

Un palco così spoglio non lo avevo mai visto in tutta la mia carriera concertistica: solo una batteria sulla destra del palco (e molto più arretrata una tastiera, una chitarra e un basso), un enorme spazio vuoto sulla sinistra e un gigantesco led-wall per i Thirty Second To Mars, o meglio, Mr Jared Leto e suo fratello.
Nella più totale penombra si dà il via al concerto dei divi di Hollywood con Up The Air, Kings And Queens e This Is War. Cantante a squarcia gola dai fedelissimi fan della band, Leto non perde occasione per gongolare del suo status di sex simbol perdendosi spesso sulla punta della passerella ad indicare il pubblico per farlo salire sul palco, rintanandosi invece sul fondo del palco quando c’era da cantare.
Ma questi sono solo piccoli dettagli che non hanno di certo intaccato ciò che i fans hanno percepito data la grandissima partecipazione sia di giovanissimi che di ragazzi che vent’anni non ce li hanno più da un pezzo, e allora largo alla storica From Yesterday, City Of Angels e Rescue Me, per poi concludersi con una pacifica invasione di palco sulle note di Closer To The Edge.

Thirty Second To Mars

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Mike Shinoda

 

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Si ringrazia Indipendente Concerti e Live Nation per il gentile invito,
testo e fotografie a cura di Stefano Cremaschi

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