Bellissima serata ieri all’Alcatraz di Milano con i Morcheeba.
Il successo globale dei Morcheeba non è una sorpresa. Il sound della band londinese ha scavalcato ogni confine da quando è emersa dalla scenda trip hop di metà anni Novanta. Dopo alcuni cambiamenti nella line-up e la dipartita del DJ e producer Paul Godfrey nel 2014, i Morcheeba non sono mai stati impegnati e al passo coi tempi.
Blaze Away (2018), il loro nono album, segna un ritorno al loro gioioso miscuglio di generi dei primi giorni. Non c’era un modello predefinito per i dieci straordinari pezzi che compongono il lavoro, né delle limitazioni auto-imposte, temi ai quali aderire o regole da infrangere.
«Essere sempre in tour in giro per il mondo e capire cosa funziona meglio su un palco ci ha dato la sicurezza necessaria per sperimentare», dichiara il polistrumentista Ross Godfrey, attualmente anche producer della musica del duo. «Abbiamo attinto molto alle influenze dei primi album dei Morcheeba, dal blues anni Cinquanta all’hip hop anni Novanta, passando attraverso rock psichedelico, dub reggae ed elettronica. Abbiamo preso ispirazione da tutto ciò che ci sembrava al posto giusto. Allo stesso tempo, avevamo voglia di catturare l’energia e l’amore dei nostri concerti, vere e proprie colonne portanti della band. Un sacco di parti vocali di Skye sono stati registrati dal vivo, spesso in un unico take. Due canzoni sono in francese. Nessuno degli ospiti e dei collaboratori era pianificato a tavolino: se incrociavamo qualcuno con cui sarebbe stato divertente lavorare, lo coinvolgevamo nel progetto.».
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Selezione foto della serata per gentile concessione dell’amico fotografo Raffaele della Pace, che ringraziamo :
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