L’importante è avere un palco. Non importa se per recitare o cantare.
Il fondo è questa la filosofia di Massimo Ranieri, che scherzando sui suoi «sss..sei» anni ha incantato il pubblico dell’auditorium Horszowski di Monforte d’Alba.
L’artista partenopeo, dopo un inverno dedicato allo spettacolo teatrale Sogno o son desto dedicato a Raffaele Viviani, spende la sua estate per portare in giro per l’Italia il live Malia. Si tratta di un progetto partito nel 2016, in cui Ranieri reinterpreta in chiave jazz le canzoni napoletane.
Al suo fianco ci sono musicisti acclamati, a partire da Mauro Pagani, che oltre ad aver pensato a questo show ha deciso di diventarne protagonista, accompagnando Ranieri con il suo violino.
E poi ancora troviamo Enrico Rava, Stefano Di Battista, Rita Marcotulli, Stefano Bagnoli e Riccardo Fioravanti. Ce n’è abbastanza per accontentare il palato del pubblico di MonforInJazz, che ogni anno affolla lo stupendo anfiteatro posto sul cucuzzolo delle Langhe patrimonio dell’Unesco.
Un’ora e mezza di spettacolo e di grande teatralità. Chi non ha mai visto Massimo all’opera non può nemmeno immaginare l’impegno e la vigoria che mette sul palco. Qualcuno in platea avrebbe voluto ascoltare anche qualche brano dell’infinito repertorio melodico. Ma il jazz è cosa seria e non è il caso di macchiarlo con canzonette di successo.
Nel ringraziare Renato Moscone di MonfortInJazz, Ponderosa e Las Chicas Adfarm vi ricordiamo la scaletta della serata.
Tammuriata, Anema e core, Zazà, Resta cu mme, Na voce na chitarra e ‘o ppoco ‘e luna, Strada nfosa, Torero, Luna caprese, Tu vuò fa’ l’americano, Malafemmina, Tutta n’ata storia, Luna rossa, Uè uè che femmena. Bis: Nun è peccato, Sarracino.
foto e testo di Vincenzo Nicolello
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