Autori: Manitoba
Album: Divorami
Label: Sugar
Filippo Santini e Giorgia Rossi Monti sono i Manitoba, duo in arrivo dalla Toscana che ha scelto la via del garage pop rock cantato in italiano. Dagli originari viaggi in sella ai Nirvana alle passeggiate sul bagnasciuga di Piombino, sino ad un album che ora lancia il duo come una nuova interessante proposta in campo alternative italiano.
Divorami è quindi la loro esclamazione, ma anche il titolo di album che risente della libertà interpretativa giovanile e della volontà di sperimentare, sventolando anche attacchi dream pop, creazioni elettro-pop e linee di chitarra spesso più vorticose. La scelta di cantare in italiano è capace di dare immediatezza, mentre la melodia viene utilizzata in maniera totale, con il cantato che si divide tra alternanza e cori di dialogo maschile/femminile. Una coppia affiatata i Manitoba, il cui nome farà a molti pensare al derivato del cereale, ma che a me ricorda gloriosi personaggi rock and roll del mondo garage americano.
In Divorami la creatura musicale dei Manitoba assume una carica sensuale sin da subito con Dio nei miei jeans, dove i nostri ragazzi giocano a fare i The Kills in uno stralunato pezzo che ama lo space rock e la forza espressiva della bella Giorgia. Molte le affinità tra lei e il cantato di altre artisti attuali come Giorgieness, anch’esse animate dall’amore per i versi melodici che prendono poi le forme di Stai su. Una canzone d’amore con effetti elettro e toni bassi di chitarra, che fa da preludio alla titletrack, un brano più cantautorale che rilascia efedrina rock delicata e ormoni giovanili.
Una delle canzoni più intriganti rimane comunque Hollywood, filastrocca orecchiabile che usa handclapping e un ritornello viziato per connettere le energie e gli ascolti rock con la melodia italiana (Verano). Compaiono anche qui degli effetti sintetici, uniti nella traccia In questo freddo a linee di keyboard e al duetto cantato dei due Manitoba, marchio di fabbrica e vera forza della loro freschezza, qui marchiata a fuoco da un’anima sempre più pop.
Testo a cura di Andrea Alesse
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