Che l’Ultimo Girone dei Litfiba non fosse un tour normale l’ho realizzato alle 19.30, bloccato in un traffico infernale che ha completamente paralizzato il quartiere Isola di Milano.
All’inizio pensavo ad un incidente, poi guardando dentro i finestrini delle auto compagne di coda ho capito che si trattava di gente come me, disperatamente in cerca di un modo per arrivare all’Alcatraz in tempo: in tanti anni di frequentazione del locale non mi era mai capitato di non riuscire nemmeno a raggiungerlo!
Alle 20,45 sono ancora a due km dalla mia destinazione e il tempo stringe: decido che i Litfiba valgono bene una multa, arrampico la mia auto su un marciapiede e zaino in spalla scatto verso l’Alcatraz.
Arrivo alle 21.00 esatte, giusto in tempo per ansimare… ops! richiedere il mio pass foto e finalmente sono dentro.
L’Alcatraz è pieno! Ma non erano tutti al concerto di Vasco, oggi?
Con un minimo ritardo sull’orario ufficiale, probabilmente dovuto alla coda formatasi all’entrata, le luci si abbassano ed entrano in scena i Litfiba.
L’attacco è maestoso: El Diablo, Proibito e Dimmi il nome sparate a raffica infiammano tutti i presenti.
Piero è un animale da palcoscenico, in forma smagliante: salta, balla, corre e non perde una battuta. Difficile stargli dietro con l’obiettivo, ma ancora più difficile stargli dietro con il fiato: dopo l’urlo “Terremooooto!!” decido di concentrarmi solo sulle foto e di risparmiare la voce, provata da 15 minuti di rock indiavolato. Come faccia lui ad andare avanti per me è un mistero.
Ghigo domina il suo lato del palco. Me lo aspettavo più tranquillo e invece canta, incita il pubblico e, quando vede che ho l’obiettivo puntato su di lui, mi concede un grintoso urlo dritto in camera, mentre uno dopo l’altro spara in assoluta semplicità e scioltezza i riff che hanno fatto la storia del rock italiano. Grazie Ghigo, te ne sarò grato per sempre.
Dopo il terzo pezzo purtroppo è ora di lasciare il pit, completamente appagato e sudato fradicio; mi accomodo tra il pubblico e mi godo ancora un po’ di concerto (Eroi nel vento, Apapaia, L’impossibile, Sparami, Istambul, Fata Morgana, Spirito), prima di lasciare l’Alcatraz e ritornare alla macchina.
Ci vediamo al Rugby Sound Festival tra poco più di un mese, cari Litfiba.
Per la cronaca, la multa non me l’hanno fatta.
L’ultimo Girone dei Litfiba
Il tour per festeggiare i 40 (+2) anni della rock band italiana e l’ultimo capitolo della loro straordinaria storia
I Litfiba sono partiti per il loro “ultimo girone” dell’Inferno, quello più caldo, quello più rock. Piero Pelù e Ghigo Renzulli incrociano ancora una volta, l’ultima il microfono e la chitarra per portare il pubblico in un viaggio durato 40 (+2) anni di carriera. “L’Ultimo Girone 1980-2022” è iniziato con un doppio show a Padova per proseguire prima nei club e poi nelle arene di tutta Italia.
Sono passati 42 anni e il popolo del rock ha risposto all’invito dei LITFIBA di festeggiare insieme questo addio e la loro lunga storia mandando SOLD OUT in prevendita anche le due date di Napoli, le due di Roma, le due di Firenze e le due di Milano.
Sono ancora disponibili i biglietti per gli appuntamenti estivi, le ultime occasioni per il pubblico dei LITFIBA di salutare la band che ha fatto la storia del rock in Italia.
Precursori come pochi del rock cantato in italiano, I LITFIBA possono fregiarsi di successi discografici con 10 milioni di copie vendute e migliaia di concerti in Italia, Europa e nel resto del mondo.
Pochi artisti possono vantare di aver affrontato, con così grande successo e perseveranza, una gavetta e un percorso lungo e tortuoso come quello della musica e dei suoi cambiamenti durante questi anni, a maggior ragione se parliamo di rock, come i Litfiba, la band presente ancora oggi non solo nel cuore di centinaia di migliaia di fan ma anche nella hall of fame della musica italiana.
PELÙ e RENZULLI (accompagnati da Luca “Luc Mitraglia” Martelli alla batteria, Fabrizio “Simoncia” Simoncioni alle tastiere e Dado “Black Dado” Neri al basso) hanno fatto ripercorrere al pubblico in delirio i 42 anni di storia della band, data che i LITFIBA hanno scelto di mettere bene in mostra nella scenografia disegnata da Piero Pelù con quattro grandi “XXXX” che rappresentano in numeri romani i 40 anni dei Litfiba, ma anche la grande forza del loro rock.
Era il 6 dicembre del 1980, quando i LITFIBA si esibivano per la prima volta in un locale di Firenze (la Rokkoteca Brighton di Settignano) dando il via davanti a 150 persone (che ancora ricordano i tuffi di Piero dal palco) ad una incredibile storia musicale costellata di successi come “El Diablo”, “Spirito”, “Fata morgana”, “Regina di cuori” , “Il mio corpo che cambia” oltre a tante altre (in tutto sono oltre 160 quelle pubblicate in questi anni) che hanno raccontato l’Italia e il mondo, guerre e pacifismo, impegno sociale e tutela dell’ambiente, sostegno alle vittime della Mafia e battaglie per i diritti umani oltre che storie d’amore e rapporti umani profondi.
Oltre due ore di musica per il tributo alla rock band italiana per antonomasia.
La scaletta del tour “L’Ultimo Girone” dei Litfiba
- El diablo
- Proibito
- Dimmi il nome
- Eroi nel vento
- Apapaia
- L’impossibile
- Sparami
- Istanbul
- Fata Morgana
- Spirito
- Regina di cuori
- Il mio corpo che cambia
- Paname
- Louisiana
- Sole nero
- Il volo
- Tziganata
- Lacio drom (Buon viaggio)
- Lo spettacolo
- Resta
- Pioggia di luce
- Lulù e Marlene
- Tex
- Cangaceiro