Liima è una crasi perfetta per dimostrare il nostro tempo, dove le sonorità anni ’80 volteggiano insieme al pathos delle frequenze elettroniche. Liima, però, è anche un gruppo che ci ha regalato uno stupendo live al Circolo Magnolia, sempre più punto di riferimento per appassionati e musicofili incalliti. Un punto di riferimento anche un lunedì sera invernale, quando arriva questa band di quattro ragazzi metà hipster e metà seguaci della belle epoque eighties, per tre quarti danesi e con un batterista finlandese che se decide di alzare i toni riesce a star dietro anche ai metallari che brulicano nel suo paese d’origine.
Prima di loro, ci introducono nel mondo dei pianeti Liima due ragazzi che suonano dello shoegaze elettronico molto interessante, ossia eego (bravo dietro alle macchine analogiche) e Arua (voce calda e atteggiamento da loser incorporato). Suonano in maniera diretta, con cantato in inglese e i synth che odorano di modernità electro e avant pop. Un po’ ricordano Nularse, un po’ si perdono vicino alle tematiche della grande LIM nazionale, convincendo comunque i presenti. Due ragazzi veri, pronti probabilmente a tornare a casa in Enjoy, giovani e che meritano un ascolto sui rispettivi profili bandcamp.
Per il live degli attesimi e volenterosi Liima, invece, è bene partire dalla fine, quando il frontman si diletta tra il pubblico cantando sotto al palco le note della spigolosa Amerika, dispensano sorrisi al gentil sesso e non. Nordici dal cuore alla Cocteau Twins, dunque, che vengono in tour per dimostrare di saper suonare in maniera elegante, con addosso musicalità molto precise. Sono quelle de il 1982, annualità che da il titolo al loro ultimo album e a una canzone che ieri sera ci ha riportato a qualche set dei Portishead, in un Magnolia che si è fatto sempre più caldo. Dall’ iniziale magia electro di David Copperfield, il set, diviso in due parti, ha infatti preso di tono e di animosità in maniera crescente. Un segno della bella linea musicale dei Liima, capaci di far brezza tra amanti dell’indie anni zero e tra i cuori di chi ama la stagione di Air e compagnia bella, sempre con baffo d’ordinanza e gentilezza nordica.
E con l’idea dell’ oggetto “cuore”, i Liima recitano bene nelle loro 2- Hearted e Your Heart, perché anche i giovani scandinavi sanno parlare e colpirti in modo diretto, con synth chiari e lineari e voce spesso trasformata. Niente chitarra, ma solo maglietta situazionista fatta per l’occasione del tour italiano (vitello tonnato rules) e tanta voglia di mostrarsi a chi di lunedì spegne orgogliosamente Netflix e ascolta People like you e Trains con i Liima, sempre più bravi a riportaci in un 1982 moderno e pieno di poesia elettronica.
La prossima volta, se non c’eravate, non perdeteveli.
Grazie a Comcerto e al Circolo Magnolia.
Testo a cura di Andrea Alesse