Ieri sera a Bologna e tornato in Italia uno degli artisti più apprezzati della scena folk rock ovvero Passenger.
Mike Rosenberg, aka Passenger, arriva in Italia con Runaway il nuovissimo album in studio uscito nel 2018, contenente i singoli Hell Or High Water, Survivors, To Be Free e He Leaves You Cold.
Ad aprire il suo concerto c’è Ken Yates.
Ken è un cantautore canadese molto bravo che nel suo paese ha vinto molti premi .
Il suo folk è molto simile a quello di Passenger con la voglia di raccontare la sua storia e i suoi viaggi attraverso la sua voce e la sua chitarra.
La particolarità di questo concerto di Passenger è che non è accompagnato dalla band ma è one man show.
Come i primi brani Mike si è immediatamente immedesimato nel personaggio incominciando a suonare la sua chitarra e cantando le sue splendide canzoni.
Nonostante sia qui per presentare il nuovo disco lascia spazio a brani di All the Little Lights .
Anche se il cantante ha raggiunto una grossa popolarità internazionale, sul palco si dimostra molto umile tra una storia e l’altra raccontando di tutto quello che gli sta succedendo in tour e raccontando anche di come la pensa su diversi argomenti di cultura generale.
Con i primi accordi però si trasforma e diventa una macchina da palcoscenico .
La sua energia costante raggiunge il suo apice durante l’interpretazioni di The Sound of Silence di Simon and Garfunkel.
I telefoni si sono tutti alzati durante Rolling Stone con Mike che comincia il pezzo “a cappella” creando una bella atmosfera.
L’atmosfera dentro un tetro tendone non è così romantica, ma si fa di necessità virtù e stasera ho capito che la voce e la chitarra di Passenger potrebbero rendere romantica anche una gita all’isola ecologica.
Dopo questo momento non poteva mancare la super hit Let Her Go dove Mike ha dato il meglio di se con tutto il pubblico bolognese a cantare con lui.
L’unica nota dolente di questo bellissimo concerto è che è veramente durato poco.
Con 10 dischi all’attivo secondo il mio parere avrebbe dovuto suonare ancora per molto tempo.
Un ringraziamento particolare a Comcerto per il gentile invito.
Foto di Ivan Elmi
Testo di Carlo Vergani
Passenger
Ken Yates