La magia di Angelo Branduardi nell’incantevole cornice dell’abbazia di Morimondo

Dal 1996 LA MUSICA DEI CIELI promuove la conoscenza e il dialogo tra le culture attraverso una serie coordinata di concerti nei luoghi di culto e nei teatri della Lombardia, in particolare a Milano, e offre l’occasione di ascoltare musiche provenienti da tradizioni antiche o lontane e di riflettere sui nessi antropologici, come il sacro e la spiritualità, che i nostri tempi tendono a semplificare e ad omologare ai processi di comunicazione.

Crediamo che il linguaggio universale della musica possa essere un ponte tra civiltà diverse e un’occasione d’incontro vero, non mediato da un dispositivo: in definitiva restituzione all’umano della competenza sull’umano”, sottolineano gli organizzatori.

Il programma del 2023 presenta una serie di concerti con artisti internazionali nelle chiese più affascinanti di Milano e provincia, come l’Abbazia di Morimondo con il “futuro antico” di Angelo Branduardi, il duo franco-indiano di Parveen Sabrina Khan e Ilyas Raphël Khan, l’Orchestra Filarmonica dei Navigli e il concerto audiovisivo di Pino Ninfa, Duevi, Falzone e Racine Noires sulla spiritualità. Si prosegue con due grandi ensemble come la Piccola Orchestra dei Popoli il Sunshine Gospel Choir, l’organetto preparato di Alessandro d’Alessandro e il nuovo progetto sul sacro di Saverio Lanza con il Coro Cantosospeso Cristina Donà. Poi ancora il compositore umanista Walid Ben Selim, l’ensemble armeno Nagash, il Trio O’Carolan e la vertiginosa flautista Naïssam Jalal. Il lirismo onirico del trio Dareyn ci conduce tra i Sette Cieli, mentre la spiritualità arcaica dell’Ensemble Calixtinus disegnerà un ponte immaginario sull’Adriatico tra le montagne Sacre del Gargano.

Con “Confessioni di un malandrino”, Angelo Branduardi ha offerto, nella stupenda cornice dell’Abbazia cistercense di Morimondo, una versione unica dei suoi brani più celebri, eseguiti in duo con il polistrumentista Fabio Valdemarin, suo compagno musicale di lunga data. L’esibizione si è focalizzata sul violino e la chitarra di Angelo, affiancati dalla “piccola orchestra” di Fabio, che ha suonato anche pianoforte a coda, chitarre e fisarmonica. Il repertorio ha incluso brani ispirati alla musica classica più antica, appartenenti alla raccolta “Futuro antico” composta da otto episodi, oltre ai successi più noti di Angelo, ma sono state eseguite anche composizioni meno note, sebbene altrettanto amate, offrendo al pubblico un’esperienza musicale ricca e variegata.

È un concerto acustico con solo con due polistrumentisti, io e Fabio — spiega Branduardi —, e rivediamo tanti brani del mio repertorio mai suonati dal vivo. Non ci interessa l’impatto, ma ciò che della musica viene dimenticato. La magia, il senso mistico, esoterico. Brani miei intrisi di spiritualità, perché, come diceva Morricone, con cui ho lavorato, la musica, è l’arte più astratta, e quella più vicina all’assoluto“.

Cerchiamo di sconcertare il pubblico — dice —, facendo perdere il senso dello spazio e del tempo. La musica antica sembra arcana ed ermetica, ma alla gente piace. L’opera che ho dedicato a San Francesco, “Infinitamente piccolo”, è stato infatti il mio disco più venduto“.

E l’obiettivo è stato pienamente centrato, regalando al pubblico quasi due ore di musica indimenticabile in uno scenario ideale come l’abbazia cistercense di Morimondo, dalla storia quasi millenaria, immersa nel verde della zona delle risorgive ai bordi del Ticino.

Questa la scaletta:

Il cantico delle creature
La predica della Perfetta letizia
La luna
La canzone di Aengus il vagabondo
Il dono del cervo
1º aprile 1965
La giostra
Profumo d’arancio
Sotto il tiglio
Benvenuta, donna mia
La favola degli aironi
Lord Franklin
Rosa di Galilea
Geordie
Confessioni di un malandrino
Alla fiera dell’est
La pulce d’acqua

Si ringraziano Carla Torriani e Lungomare SRL per il graditissimo invito.

Foto report a cura di Ferdinando Bassi.

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