Era il 1996 quando i Kula Shaker con il loro album K saltarono in un attimo al primo posto delle classifiche britanniche. Il successo e il clamore di questo disco li ha portati al successo, ma purtroppo è durato solamente quattro anni prima che la band si riformasse nel 2005 per cercare di ripercorre i fasti di quegli anni.
Effettivamente i Kula Shaker sono e penso saranno solamente il gruppo che nel 1996 fece uscire K perchè negli anni successivi non sono mai riusciti a trovare la giusta chimica per dei brani di successo a parte alcuni brani di Peasants, Pigs & Astronauts come Mystical Machine gun. Sta di fatto che sono tornati proprio nel 2016 con un nuovo disco K 2.0 e tornano in Italia e in particolare a Reggio Emilia per far ascoltare il loro rock psichedelico. Della formazione originale manca solo Jay Darlington sostituito perfettamente da Harry Broadbent, mentre Crispian Mills, Alonza Bevan e Paul Winterhart sono sempre rimasti fedeli al progetto.
Con tutto questo nuovo materiale il pubblico piano piano entra nell’arena concerti di FestaReggio curiosi di ascoltare una delle migliori band britanniche degli anni 90.
Scelgono come opener Sound of Drums tratta dal disco Peasants, Pigs & Astronauts del 1999. Questo brano scalda subito il pubblico e fa capire che nonostante siano passati 20 anni la musica dei Kula shaker ha passato la prova del tempo che passa inesorabilmente. Essendo un gruppo che non è mai andata d’accordo con il brith pop dell’epoca scegliendo sonorità più mistiche, orientali e psichedeliche in generale, sono riusciti con il tempo a farsi amare da diverse tipologie di fans che ancora oggi li ascoltano e li venerano come vent’anni fa. Nonostante abbia 43 anni suonati il frontman, Crispian Mills si muove con la sua chitarra come un ragazzino senza mai perdere la bussola e senza mostrare nessun segno di stanchezza.
I brani più acclamati sono stati senza dubbio Grateful When You’re Dead / Jerry Was There, Tattva, Shower Your Love e 303. I brani più nuovi come Infinite sun suonano un po’ male e soprattutto si sono visti segni di ruggine verso una band che è da sei anni che non produce più un disco di inediti, ed è anche per questo che forse nella scaletta ci sono più brani di K che della sua naturale trasformazione in 2.0.
Un po’ di nostalgia è arrivata soprattutto con Mystical Machine gun, forse il loro più grande successo che però in questa versione iper psichedelica, secondo me lascia un po’ a desiderare. La cover di Hush di Joe South è stata perfetta e ha chiuso alla grande la prima ora di concerto prima degli encore.
Hey Dude e la splendidia Govida chiudono un concerto che mi ha fatto fare un bellissimo tuffo nel passato.
Setlist:
Sound of Drums
Hurry on Sundown (Hawkwind cover)
Grateful When You’re Dead / Jerry Was There
Temple of Everlasting Light
Infinite Sun
Shower Your Love
303
Oh Mary
Mountain Lifter
Ophelia
Mystical Machine Gun
Smart Dogs
Tattva
Hush (Joe South cover)
Encore:
33 Crows
Hey Dude
Govinda
Un ringraziamento particolare a Festareggio per il gentile invito
Foto e testo di Carlo Vergani
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