Paolo Benvegnù, uno degli storici membri fondatori degli SCISMA in cui recitava il ruolo di cantante e chitarrista, ha da poco aperto i pre-order per il suo nuovo album intitolato “E’ inutile parlare d’amore” che uscirà per Woodworm / distribuito da Universal Music in versione digitale il 12 gennaio 2024 mentre su formato LP e CD il successivo 19 gennaio, a meno di un anno dall’ultimo EP “Solo Fiori”.
Se quest’ultimo era una sorta di raccolta di racconti anticipatori, un cortometraggio possiamo dire, il nuovo album è un vero e proprio romanzo di formazione, la sceneggiatura di un film. Due collaborazioni preziose all’interno: Brunori Sas e Neri Marcorè!
Anticipato dal singolo “Canzoni Brutte”, disponibile in tutti gli stores digitali dal 1 dicembre, “E’ inutile parlare d’amore” rappresenta il 9° album in studio da solista ma Paolo ha all’attivo anche, sempre da solista, le pubblicazioni di 4 EP e 1 album dal vivo. Con gli Scisma ha pubblicato 3 dischi e 1 EP, 1 disco coi Proiettili Buoni e 1 disco con I Racconti delle Nebbie.
Paolo ci ha gentilmente concesso un’intervista ed ecco le sue risposte alle nostre domande.
Chi ti ha spronato a diventare musicista?
La rabbia. Ho perso mio padre e non sapevo come incanalare la mia rabbia… ci ho messo 10 anni per riuscire a scrivere una canzone e poi… ho fatto questo.
A chi ti sei ispirato?
Al mio maestro delle elementari che si chiamava Giuseppe Pierri. Era un uomo che aveva già 60 anni quando io ne avevo 6, Lucano, che mi ha insegnato a vedere le cose non come sono ma come potrebbero e soprattutto come dovrebbero essere…perciò quella è stata la sua lezione e quella è stata l’ispirazione.
Che esercizi fai per migliorare la tua tecnica?
Vivo e respiro! Nessun esercizio!
Sei nervoso o fiducioso prima di esibirti?
Non mi esibisco, è un termine che fa troppo “circo”. Semmai mi ESPRIMO, ammesso e non concesso che l’espressione abbia un senso. Non sono né nervoso né fiducioso, sono come un soldato prima di un combattimento all’arma bianca perché devo semplicemente uscire dal mio limite ed entrare in un altrove che non conosco… è come cercare di rendere materiale un sogno e non è molto facile!
Fai riscaldamento vocale prima degli spettacoli?
No, non lo faccio mai! Mi piacerebbe fare un riscaldamento dell’animo prima dell’inizio di ogni giornata (sorride).
Hai qualche rituale prima di salire sul palco?
No, però sorrido molto perché di questo timore prima della battaglia ne rido anche molto!
C’è qualcosa durante lo spettacolo che ti aiuta a mantenere la concentrazione?
No perché ogni istante è diverso dall’altro e ogni spazio è diverso dall’altro. Quello che mi succede è che ogni volta non so se riuscirò ad entrare nella dimensione che mi piace di più; cioè mi perdo completamente, non sono più io, non sono più il cantante di un gruppo, non sono più un essere umano, non sono più una voce… non sono più niente ma contemporaneamente posso essere altro! Il mio grande desiderio un giorno è volarmene via!
Ci sono canzoni che hai dovuto modificare dal vivo?
Si perché una cosa è l’ascolto dei brani da streaming o da disco e un’altra cosa è quando il corpo è in campo… mio e dei miei compagni! In quel caso basta molto meno affinchè le cose arrivino come cerchiamo di farle arrivar, soprattutto a noi stessi! È quello che succede all’interno di un gruppo di esseri umani che suona ed è un po’ come fare l’amore; è un momento di relazione talmente intimo che però comporta i corpi.
Hai mai avuto incidenti duranti i concerti o in sala di registrazione?
No, tranne una volta in cui alla fine di un concerto sono collassato, completamente senza energie Ma l’ho vissuta come una cosa molto bella perché per la prima volta sono caduto sulla batteria ed è stato l’unico momento di rock’n’roll della mia vita perciò lo ricordo con molta simpatia!
Ricordi una performance in cui ti sei sorpreso della tua bravura artistica?
No, ricordo i concerti in cui ho capito che sono una MADRE cantando, una cosa diversa, non c’entra la bravura, divento altro! Bisogna diventare altro!
Come ti trovi nel sentire la tua musica?
Non la ascolto quasi mai! Quando la ascolto penso che avrei dovuto cambiare delle cose ma non nella scrittura, semplicemente avrei dovuto mettere meno Paolo Benvegnù e molto più dei miei compagni. Mi trovo troppo ingombrante nella mia musica… quando invece ascolto la musica degli altri la ritengo perfetta per ciò che conosco di loro.
Hai una tua canzone che ti rende particolarmente orgoglioso?
Si! Ma è una cosa che bisogna dimenticare. Nel momento in cui tu pensi di aver fatto qualcosa stai già sbagliando…il senso è che ogni giorno devi spostare il limite ma non perché devi diventare più bello o più bravo, ma semplicemente perché l’universo sposta il limite e noi è con quello che dobbiamo andare in sintonia!
Cosa è cambiato nel tuo stile musicale da quando hai iniziato ad oggi?
Scrivo meglio, non ho uno stile. Più che altro sono Ostile a me stesso e in questa ostilità sono diventato più bravo.
Se potessi duettare con un cantante vivo o morto chi sarebbe?
(Ride) Vivo, morto o X! Mi piacerebbe cantare con mia figlia!
Quali sono i tuoi cinque cantanti preferiti in assoluto?
Nick Cave… ma prima di lui Jim Morrison e Frank Sinatra che per me sono la stessa persona! Per certi versi… cantavano cose diverse ma con la stessa voce. Poi Nina Simone e poi Diamanda Galàs
E infine sono state annunciate anche le date del tour “È inutile parlare d’amore – Live 2024” (organizzato da Magellano Concerti e prodotto da Officine della Cultura e Whodo):
Sabato 20 gennaio 2024 – Glue – FIRENZE
Giovedì 8 febbraio 2024 – Hiroshima Mon Amour – TORINO
Venerdì 9 febbraio 2024 – Latteria Molloy – BRESCIA
Giovedì 22 febbraio – Monk – ROMA
Venerdì 23 febbraio – Arci Kalinka Dude – SOLIERA (MO)
Per tutte le info: www.magellanoconcerti.it