I CARNE, nati inizialmente come duo composto da Nicola Begnardi e Mirko Carnevali, diventano una band poliedrica che si completa con l’aggiunta della batteria (Paride Mangiagalli) e di una seconda chitarra.
La voce di Mirko Carnevali è già nota per aver partecipato a “The Voice of Italy” nel 2018 nel team di Francesco Renga e a “All Together Now” nel 2020.
La band ha raggiunto importanti traguardi artistici come passaggi radiofonici su Isoradio e Radio Bruno, e la presentazione del loro progetto a Casa Sanremo nel 2022 e nel 2023, oltre all’apertura del Nomadi Incontro nel 2023.
In occasione dell’uscita del singolo “Sarebbe tutto semplice”, abbiamo avuto il piacere di intervistarli.
Ciao ragazzi e benvenuti su the front row. Come prima cosa presentateci la formazione della band e da dove venite.
Ciao the front row, grazie a voi per averci invitati. Piacere noi siamo i CARNE: Mirko alla voce, Nicola alla Chitarra, Paride alla Batteria e veniamo da Mantova.
Raccontateci un po’ di storia della band: chi sono i fondatori ufficiali, quando è nata la band e com’è nata l’idea?
I CARNE nascono inizialmente come un duo: Mirko alla voce e Nicola alla chitarra e diventano nel corso del tempo una band live a tutti gli effetti.
Parlateci un po’ del nome della vostra band: come nasce e che significato ha per voi?
Probabilmente dalla poca fantasia. Abbiamo smezzato il mio cognome ”CARNEVALI”; VALI non sembrava un gran che, CARNE probabilmente meglio. 🤣
Presentatevi a chi non vi conosce: descriveteci il vostro sound e a quali gruppi e generi vi ispirate maggiormente. Tralasciando il solito discorso “non ci piace essere catalogati in un genere preciso”, in quale movimento/genere vi collochereste?
Nel movimento musicale che ha smosso gli anni 80 e 90 noi proveniamo da quegli anni e siamo figli di quegli anni. Tutte le influenze musicali, italiane e straniere di quel periodo sono quelle che ci hanno visto crescere.
Siete al lavoro su un nuovo album o lo state per pubblicare? Se sì, parlatecene un po’ altrimenti come descrivereste l’ultimo lavoro che avete realizzato e cosa possono aspettarsi gli ascoltatori dalle vostre canzoni?
Per il momento nessun album all’orizzonte. Sarebbe tutto semplice è un brano molto intimo e introspettivo speriamo che ogni ascoltatore ci viva e ci veda una propria emozione.
Ora parliamo della vostra discografia e carriera: qual è stata la prima cosa in assoluto che avete mai registrato, cosa avete inciso fino ad oggi e quante esperienze dal vivo avete avuto?
In realtà penso che tutto parta dalla passione che le nostre famiglie ci hanno trasmesso per la musica, per tutto il resto, noi per nostra natura siamo una band live, amiamo fortemente il contatto con il pubblico e l’energia che questa situazione ci trasmette, ci fa sentire appagati. I singoli incisi fino ad oggi sono disponibili su tutte le piattaforme streaming, provate a darci un ascolto e fateci sapere ☺️
Quale vostra canzone consigliereste a chi non vi ha mai sentiti?
Dire ”Sarebbe tutto semplice” si può?
Qual è finora il momento più bello e/o importante da quando siete una band?
Fortunatamente ce ne sono stati tanti ma suonare dal vivo rimane comunque sempre il più bello.
Chi è il principale compositore del gruppo? Usate qualche metodo per assemblare tutte le idee che vi passano per la testa?
Abbiamo la fortuna di avere un team di lavoro molto forte. Generalmente ci si confronta con il nostro produttore artistico e lo studio di registrazione, tutto nasce da lì.
Parlateci un po’ dei vostri testi: chi è il songwriter principale e quali sono gli argomenti che preferite trattare? E poi, meglio la lingua inglese o italiana?
Riprendendo quello che abbiamo detto prima abbiamo la fortuna di avere un team di lavoro molto forte, generalmente ci si confronta con il nostro produttore artistico e lo studio di registrazione, tutto nasce da lì. Per quanto riguarda i CARNE abbiamo notato che la lingua italiana era quella che ci metteva più a disagio e a nostro agio nello stesso tempo, ci metteva più ”a nudo” penso sia stata una scelta naturale, poi nella vita mai dire mai.
Quant’è importante per voi l’attività live di una band e quant’è determinante, secondo voi, la presenza scenica e perché?
Penso che sia essenziale, l’attività live è essenza e linfa vitale per un gruppo musicale. L’importante penso sia non snaturare mai la propria natura, chi è davanti a te se ne accorge subito se l’abito che indossi, metaforicamente parlando, non è il tuo.
Quanto conta, secondo voi, il look di una band al giorno d’oggi? Voi avete un vostro “dress code” oppure salite sul palco come capita?
Penso che ognuno debba sentirsi a proprio agio con quello che indossa, non so dire se è essenziale o meno forse può attirare l’attenzione, ma alla fine quello che arriva davvero penso sia il sentimento che si trasmette con la musica.
Cosa possono aspettarsi i ragazzi che vengono ad assistere ad un vostro show?
Di ballare e fare casino, vogliamo che i nostri live siano un’occasione per lasciarsi andare ed emozionarsi, ci sono ancora tante cose per cui poter sorridere.
Un vostro parere sulla scena italiana e suggerimenti per accrescere il movimento underground sempre più affollato; inoltre vorremmo che ci indicaste quali sono, secondo voi, i migliori gruppi italiani del momento.
C’è tanto talento in Italia a livello musicale ci sono molte band e molti cantautori pieni di talento che sono conosciuti come invece ci sono moltissime band e molti cantautori pieni di talento che purtroppo non lo sono ancora. Nonostante l’attenzione sia probabilmente, in questo periodo storico, rivolta più sui “numeri” rimaniamo dell’idea che l’emozione che sa trasmettere la musica a modo suo vinca sempre, sia nel piccolo che nel grande.
Ultima cosa: lasciate un breve messaggio di saluto che possa anche convincere le persone ad ascoltarvi.
Grazie a chi ci ascolta, grazie a chi dopo questa intervista comincerà ad ascoltarci, e grazie comunque a chi invece dopo questa intervista non ci ascolterà più, noi vi abbracciamo e vi vogliamo bene ugualmente.
Un ringraziamento a RED&BLUE MUSIC RELATIONS
Testo a cura della Redazione