Gli Incognito chiudono la 18esima edizione di Blues In Villa

Per la 18esima edizione del Blues In Villa Di Brugnera (PN), gli organizzatori anche quest’anno, hanno chiamato degli ospiti di tutto rispetto. A chiudere la manifestazione ci hanno pensato gli Incognito.

La band che è stata capostipite del genere jazz/funk (chiamato anche acid jazz) capitanata dal chitarrista/compositore Jean Paul ‘Bluey’ Maunick, è in tour per presentare il loro ultimo lavoro In Search Of Better Days. Quest’anno il clima è stato clemente e ha fatto si che il festival si svolgesse senza intoppi. La nuova disposizione del palco, ha reso il tutto un po’ più intimo ma sicuramente molto più interessante. La location è come sempre, la meravigliosa Villa Varda a Brugnera di Pordenone, che rende la manifestazione decisamente suggestiva.
Bluey da sempre porta la sua band ad una continua evoluzione, variando in continuazione i musicisti che lo accompagnano. Questa formazione è composta da ben 11 musicisti. Matt Cooper alle tastiere, Francil Hylton al basso, l’Italiano Francesco Mendolia alla batteria, Joao Caetano alle percussioni, Francisco Sales alla chitarra, Katie Leone alla voce, Tony Momrelle alla voce, Vanessa Haynes alla voce, Sid Gauld ai fiati, Alistair White ai fiati e Andrew Michael Ross sempre ai fiati.

Il concerto e un continuo susseguirsi ritmi funky che non fanno stare fermo il pubblico. Inizia con Echoes of Eutopia, brano tratto dall’ultimo lavoro della band. Ma già dal secondo brano, Talkin’ Loud, si torna indietro al 1993 quando uscì Positivity album che sfornò non pochi brani di successo. La scaletta spazia praticamente da tutto il repertorio della band, lasciando spazio anche a brani più soul, come Labour of Love, dove il cantante Tony Momrelle da il meglio di se. Immancabile l’omaggio a Stevie Wonder con Don’t you Worry ’bout a Thing seguita a ruota da Us. Brano ripreso nel 98 anche da George Michael in coppia con Mary J Blige. Le voci femminili di Katie Leone e Vanessa Haynes si alternano perfettamente durante tutto il concerto che continua senza sosta. Si passa da Still a Friend of Mine, Colibrì (epico il giro di basso), Everyday, fino al finale con la notissima Always There.
Bluey non manca di salutare e ringraziare il pubblico Italiano, che nel corso degli anni lo ha sempre sostenuto. Ringrazia l’Italia anche per quello che ha fatto e sta facendo per l’accoglienza dei profughi. E inneggia a restare uniti, chiaro messaggio riferito a tutto quello che sta succedendo nel mondo e soprattutto nella sua Inghilterra.
Nota di merito, come se ce ne fosse bisogno: il leader della band si è intrattenuto a fine concerto nello stand del merchandising, a firmare autografi e scambiare qualche chiacchiera con i suoi fan per più di un’ora.

Si ringrazia Blues in Villa, Vincenzo Baratti e Giorgio Ivan.

Testo e immagini a cura di Diego Feltrin

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