Il grande rock dei Deep Purple al Marostica Summer Festival

Ormai ogni anno i Deep Purple tornano in Italia per alcune date live. Quelle di quest’anno suscitano una curiosità ulteriore, perché é imminente l’uscita del nuovo album, intitolato “=1“, e non è una cosa scontata, vista l’età media dei componenti della band.

La cornice suggestiva del Marostica Summer Festival fa invece da accompagnamento a un concerto ancora una volta sontuoso, in cui si ha modo di riascoltare alcuni fra i molti cavalli di battaglia della band, ma anche di ascoltare diverse anticipazioni da questo nuovo album. Questo ci permette di scoprire non solo che i Deep Purple sono in forma smagliante dal punto di vista esecutivo, ma che hanno ancora voglia di dire la loro con brani nuovi.

Forse è merito dell’arrivo di Simon Mc Bride, che da alcuni anni ha preso il posto alla chitarra solista (quello che fu di Ritchie Blackmore, insomma) e che pian piano ha preso confidenza con il suo ruolo, portando nuova linfa a un gruppo che, comunque, non ha mai dato segni di stanchezza. O forse è solo per la storia monumentale che la band si porta dietro, una di quelle capaci di radunare sotto il palco di Marostica almeno tre generazioni di fan, a cui il posto a sedere va un po’ stretto.

Già a partire dalle prime note di “Highway Star“, con cui si apre il concerto come da tradizione, l’entusiasmo serpeggia tra i presenti nonostante un’umidità che ti entra dentro e ti fa sentire simile a uno straccio per i pavimenti. Quando poi si arriva a classici come “Lazy” o a un pezzo ripescato da alcuni anni come l’ottima “Anya“, l’entusiasmo diventa irrefrenabile. Su “Space Truckin’” e poi, ovviamente, su “Smoke On The Water” è tutto un alzarsi in piedi e un partecipare a un live che rasenta la perfezione.

Questa alternanza fra brani vecchi e nuovi lascia per forza di cose fuori dalla setlist alcuni grandi classici (un esempio fra tutti è la mancanza di “Perfect Strangers”), ma in fondo è meglio così. Piuttosto di assistere all’ennesimo concerto fotocopia di tanti altri, avere la possibilità di ascoltare brani nuovi da una band la cui creatività non accenna a diminuire è quanto di meglio ci potremmo aspettare.

Si ringraziano Jacopo Casati di Vertigo e Mara Bisinella di Mabi Comunicazione per l’accoglienza e la disponibilità. 

Foto e report della serata a cura di Anna Minguzzi 

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