Il circo di Vinicio Capossela riscalda il grande pubblico di Bologna


Un repertorio e uno spettacolo strabordante, affinato in venti anni di pratica di concerti per le feste, che celebra la festa e la realizza.
È Conciati per le feste, il tour di Vinicio Capossela in Italia ed Europa con cui l’artista ha presentato il nuovo album in uscita il 25 ottobre per Warner Music Italy. Il titolo del tour gioca con gli accenti, fra conciàti e cònciati, un imperativo che stimola i partecipanti a essere parte attiva, a uscire dal proprio io singolo e a prendere parte a un rito collettivo che esorcizza il male degli ultimi anni. 
 
Un concerto molto interessante tanto per iniziare dal punto di vista scenico, non solo per la presenza istrionica e ammaliante di Vinicio Capossela, che entra sul palco e declama una lunga introduzione piena di riferimenti ai disastri del presente, ma anche per una serie di quadri scenici che rimandano al Dia de los muertos, a King Kong, alla musica e all’iconografia degli anni 30 e così via. 
 
Anche dal punto di vista strumentale la varietà è padrona della scena, il palco contiene un contrabbasso, vari strumenti a fiato, un theremin, pianoforte, organi e chitarre, percussioni e molto altro. I musicisti entrano in scena come sulla pista di un circo e subito danno vita a uno spettacolo che è più che altro una festa, consumata volutamente in quei mesi dell’anno più freddi e più bui. La luce e la festa sono i temi portanti del concerto, come riferimento a tutte le feste che abbiamo vissuto, in particolare quelle molto care a Vinicio Capossela, al Fuori Orario a Tameto di Gattatico, nelle campagne reggiane. 
 
Si ringraziano Giulia Zanichelli di GDG Press e lo staff dell’Estragon per la cortesia e la professionalità.
Foto report a cura di Anna Minguzzi. 
 
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