I Built to Spill sono arrivati in Italia per ben tre date a Bologna, Roma e Milano per celebrare i 20 anni del loro capolavoro Keep it like a Secret con un live in cui suoneranno oltre all’album per intero anche brani del loro lungo repertorio.
I Built to Spill, creatura di Doug Martsch, sono una band seminale dell’indie rock americano, esplosa nelle classifiche di vendita USA nel 1999 con il bellissimo “Keep It Like a Secret”, secondo album su Warner e quarto LP della loro carriera musicale.
I Built To Spill sono da molti considerati insieme a nomi come Pavement e Dinosaur Jr, i veri detentori di un sound musicale che può essere definito indie rock di matrice americana e di un’estetica oramai nota: camice di flanella, chitarre distorte, ma anche quell’insaziabile voglia di riallacciarsi alla tradizione del country e del folk americano. ( Del resto proprio Martsch ha sempre citato tra le sue principali influenze Nel Young).
Tantissimi gli artisti che negli ultimi due decenni hanno dichiarato apertamente di essersi ispirati al genio e alla sensibilità musicale di Martsch, tra cui The Strokes, Deathcab for Cuties e Modest Mouse.
Tanti gli album che la band ha pubblicato dall’anno di formazione, nel 1992, tra cui vale la pensa ricordare oltre al già citato Keep it like a secret, il capolavoro Perfect from now on, You in Reverse, There is no Enemy e Untethered Moon.
Nel 2019 la formazione è totalmente cambiata con il solo Doug Martsch accompagnato da due componenti degli Orua, band brasiliana che apre il concerto e un bassista nuovo.
Il post rock psichedelico con suoni tratti da audiocassette rende l’esibizione degli Orua molto interessante.
Dopo i giovani brasiliani è il compito degli elvetici DISCO DOOM.
Svizzeri di Zurigo, anche loro suonano un post rock classico alla Dinosaur Jr.
Il concerto dei Built to Spill è stato molto interessante, Doug Martsch è una garanzia anche se il fatto di essere ora mai da solo non permette allo show di esplodere in pieno.
Da notare la chicca di Harborcoat dei REM, un brano degli inizi della carriera della band di Michael Stipe che in pochi hanno riconosciuto.
Un concerto che far ripercorre la mente al passato sperando che questo concerto non serva soltanto al celebrare un disco, ma che sia il pretesto per far continuare la carriera dei Built to Spill.
SETLIST:
You Were Right
Time Trap
Broken Chairs
Center of the Universe
Sidewalk
Bad Light
Temporarily Blind
The Plan
Else
Carry the Zero
Encore:
So
Harborcoat
(R.E.M. cover)
I Would Hurt a Fly
Liar
In the Morning
Strange
Un ringraziamento particolare al Locomotiv club di Bologna per il gentile invito
Foto e testo di Carlo Vergani
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