Gli Inti Illimani e Giulio Wilson hanno presentanto dal vivo il loro primo disco insieme, intitolato “AGUA“, registrato a dicembre 2022 tra Firenze e Santiago del Cile.
Si tratta di una proposta musicale inedita, in cui le sonorità della musica cilena incontrano i suoni e le parole di Giulio Wilson, cantautore geniale dallo stile ricercato e demodé.
“AGUA” contiene 13 brani in cui vengono affrontate tematiche sociali legate all’attualità, come la difesa dell’ambiente, il cambiamento climatico, ma anche alla storia e molto altro.
Un disco di “concezione artigiana” senza plug-in, effetti computeristici, dove i suoni elettronici non sono stati contemplati: i musicisti cileni utilizzano, infatti, strumenti tradizionali della musica andina come la zampogna, la quechua, charango. Giulio Wilson ha suonato chitarre e pianoforte. In tutte le tracce del disco si percepisce un equilibrio artistico naturale, empatia e armonia umana.
Il live al DiMondi Festival di Bologna ha visto l’alternanza fra vecchio e nuovo per quanto riguarda la lunga carriera degli Inti Illimani. In poco meno di due ore la band ha proposto alcuni fra i successi più noti della carriera, a cui si sono alternati i brani del nuovo album. Quello che colpisce prima di tutto è come ogni musicista sappia connettersi in modo perfetto agli altri, cosa non semplice dato che gli Inti Illimani sono in parecchi e spesso si assiste anche a scambi di strumento fra un componente e un altro.
Dal punto di vista musicale, quello che colpisce di più sono le dinamiche all’interno di ciascun brano. Gli Inti Illimani tengono alta l’attenzione, soprattutto durante l’esecuzione dei classici del loro repertorio, e non è raro ascoltare un brano che inizia quasi in sordina per poi crescere graduamente ed esplodere nella seconda parte. Questo avviene e ci sembra naturale perché gli Inti Illimani sono uno di quei gruppi capaci di unire generazioni e ideali, così come la loro musica è dinamica e unita da valori universali.
Per i profani queste parole potrebbero suonare a vuoto. Non c’è però nessun segno di incertezza o cedimento. Jorge Coulón, membro fondatore degli Inti Illimani, è guida materiale e sperituale del concerto, oltre a ricordare doverosamente gli anni di esilio trascorsi in Italia insieme a tutta la formazione dell’epoca, è l’anello di congiunzione fra passato e presente. Un concerto ottimo, differente dall’ultimo passaggio degli Inti Illimani in Italia, ma la loro discografia compensa anche le battaglia della peggiore specie
Si ringraziano Viviana Tasco di International Music and Arts, Di Mondi Festival ed Estragon.
Foto e report a cura di Anna Minguzzi