Gazzelle: scintille al Palazzo dello sport di Roma

Un concerto memorabile, denso di emozioni, quello che ha visto Gazzelle protagonista ieri sera, al Palazzo dello Sport di Roma. Il cantautore è riuscito a creare l’atmosfera di un concerto intimo dove poter scambiare parole ed emozioni a stretto contatto con il pubblico, come ai suoi esordi nei club, pur trovandosi in un grande Palasport pieno come mai l’abbiamo visto.

Seconda data romana, entrambe sold-out, e che quindi dovrà triplicare con un terzo show l’11 aprile, a chiusura del Dentro X Sempre tour nei palazzetti. Gazzelle tornerà poi per un evento straordinario il 16 maggio all’Arena di Verona e in estate per i live all’aperto in varie città della penisola.

Si spengono le luci nel palazzetto, un boato accoglie sul palco Gazzelle e la sua fidata band, si inizia fortissimo con Fottuta Canzone e i suoi tafferugli romantici pop-punk, ma per fortuna Flavio non perde la voce strillando la sua canzone, visto che siamo solo alla partenza di queste oltre due ore di concerto.

Un palco grande, in cui Gazzelle potrebbe quasi scomparire, dietro i soliti occhiali scuri e gli abiti casual oversize. E invece la sua presenza, le note, la vita raccontata nelle sue canzoni, riempiono tutto lo spazio e abbattono i confini della sua dichiarata timidezza.

Ad accompagnarlo troviamo ancora la band abituale: Claudio Bruno (chitarra), Claudio Laguardia (batteria), Gabriele Roia (basso), Ettore Mirabilia (tastiere) e Giovanni Grieco (chitarra) – oltre agli eleganti archi suonati con grazia da Guendalina Pulcinelli (violino ) ed Elena Bianchetti (violoncello).

In una delle introduzioni Flavio ringrazia il pubblico spiegando che ha iniziato a fare musica per stare meglio e che si sente molto grato e meravigliato dal constatare che altre persone ascoltino quelle sue canzoni esattamente per lo stesso motivo, e condividano in qualche modo così con lui degli istanti di vita.

Incredibile pensare che siano già trascorsi sette anni dal suo esordio, una fetta del pubblico presente questa sera è cresciuto con le sue canzoni e lo ha visto a sua volta crescere dalle prime esibizioni nei piccoli locali di Roma, fino al concerto allo Stadio Olimpico dello scorso anno e questo tour nei palazzetti, che ha registrato il tutto esaurito a ogni data. Nonostante la naturale evoluzione ha mantenuto gli ingredienti chiave che lo rendono unico nel suo genere.

Un’ottima penna, il senso della melodia malinconica e accattivante, la capacità di ritrarre quel quotidiano in cui ognuno sa riconoscersi, le frasi diventate ormai cult, Gazzelle ha saputo essere così portavoce di una (o più) generazione e crearsi un pubblico fedele e numeroso senza nemmeno affacciarsi al mainstream, fino a febbraio scorso con la partecipazione al festival di Sanremo, in cui ha presentato semplicemente sé stesso, come lo abbiamo sempre visto.

Notevole anche la parte scenica, per le animazioni sui due led wall giganti a fondo palco su cui si sono susseguite immagini, parole dei testi, disegni, immagini live dal palco, a coadiuvare perfettamente e precisamente ogni brano con grande accuratezza e creatività.

Bellissimi i momenti con le stelle, i fasci di scintille e il video dalle tonalità rosso/arancio che ha accompagnato Destri, oltre alle illustrazioni e gli altri dettagli scenografici che hanno contribuito a rendere ancora più speciale questo concerto.

Circa trenta canzoni tra le più significative della discografia di Gazzelle, dagli esordi a oggi, ognuna delle quali è stata una festa per le migliaia di persone presenti, dal pit alle gradinate più alte, un tuffo nei ricordi e nelle emozioni di momenti di vita trascorsi con questa musica a tutto volume nelle cuffiette.

E tanti sono stati i momenti in cui l’emozione era così densa da far vibrare la sala ancora più delle scintille sparate sottopalco. Bello lo sfondo con il buio stellato sui led ad accompagnare Flavio nel medley Nero/Ora che ti guardo bene/Coltellata/Scintille in versione solo voce e chitarra acustica, mentre un fiume di fumo denso scivolava sul palco. E in cielo stellato si è trasformato il palazzo dello sport durante Quella te, con tutti i cellulari a illuminare la sala, muovendosi come piccole onde di luce.

Se tutti i brani sono stati cantati in coro e accolti con entusiasmo dai presenti, l’atmosfera si è accesa ulteriormente e l’energia è esplosa letteralmente quando ha intonato Punk, manifesto di quella generazione cresciuta tra l’indie, i cantautori e gli echi del grunge e del brit pop lasciati dalle generazioni precedenti. E un altro inno si è dimostrato decisamente Tutta la vita, con cui è proseguito il concerto, tra i fasci di scintille che incorniciavano il palco.

Tutto qui arriva solo nel bis, seguita da Destri e Non sei tu, che Gazzelle annuncia essere la sua canzone preferita e che chiude questo secondo concerto a Roma. Un live da brividi, in cui la voce di Flavio ha avvolto il pubblico come un abbraccio, in un’atmosfera di condivisione e malinconica felicità.

E usciamo nella notte buia, per tornare ai giorni e gli umori difettosi, la noia, l’odore delle cose. 

“Prima che te ne vai, promettici se vai, che poi ritornerai. Flavio dai, Flavio dai!”

Ringraziamo Francesca Capozzo di Help PR & Media

Articolo e foto di Ginevra Baldassari

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