Si intritola Fiorella Sinfonica ed è il regalo che Fiorella Mannoia si è voluta concedere per i suoi 70 anni. In questo tour la cantante e interprete si cimenta con una carrellata di brani del priprio repertorio e di cover di qualità, accompagnata dall’Orchestra Saverio Mercadante di Altamura, direta dal Maestro Rocco De Bernardis.
La Mannoia fa il suo ingresso sul palco dopo una breve introduzione strumentale, scalza e disinvolta, sempre estremamente comunicativa con il pubblico, numeroso e composto da esponenti di diverse generazioni. Ogni brano viene spiegato nella sua essenza, cosa che permette a Fiorella Mannoia di raccontare aneddoti della sua lunga e importante carriera, ma anche di scambiare qualche parola con i fan che le porgono rose rosse e cartelli colorati con scritte ricche di complimenti. Il concerto è un lungo viaggio fra brani storici come “Caffè nero bollente“, con cui si apre il live, “Come si cambia” e “I treni a vapore“, durante la quale la cantante danza leggera avvolta in un abito bianco da gran gala che lei indossa con disinvoltura. Non mancano le cover, anch’esse di qualità, come “Io vivrò (senza te)” di Battisti, che strappa un applauso a scena aperta per la grande intensità e l’ottima esecuzione, o “Se io fossi un angelo” di Lucio Dalla, della quale la Mannoia sottolinea la grande attualità. “Nessuna conseguenza” è il brano che rappresenta tutte coloro che si sono trovate in una situazione di sopruso o violenza ma sono riuscite a uscirne (a dimostrazione di come si possa uscire dalle situazioni di violenza) e ricorda le iniziative promosse dalle iniziative legate a Una Nessuna Centomila, che si ripeterà anche nel 2025 e ha l’obiettivo di raccogliere fondi per i centri anti violenza. “Giovanna D’Arco” mette in risalto il sodalizio artistico intercorso tra Fiorella Mannoia e Francesco De Gregori, mentre “In viaggio” è una lettera scritta da un genitore a un figlio che sta per partire per una destinazione lontana, a cui vengono affidati i ricordi e i consigli più profondi dal punto di vista emotivo.
Un concerto fortemente partecipato, intenso, che passa dall’importanza dell’impegno civile all’elogio della gentilezza, sempre con il sorriso e la voce determinata di Fiorella Mannoia a fare da filo conduttore.
Si ringraziano Letizia D’Amato e lo staff del Teatro Europauditorium di Bologna per la cortesia e la professionalità.
Foto report a cura di Anna Minguzzi.