Filippo Graziani, nel nome di papà Ivan, al Cubo Live 2024 di Bologna

Cubo Live è un’iniziativa che va avanti da diversi anni e che prevede appuntamenti live di musica e teatro nei giardini della sede Unipol di Bologna. Spettatori di ogni età frequentano le serate, a ingresso gratuito, circondano il piccolo palco di forma circolare e affollano un giardino sempre ben curato ma deserto per buona parte della giornata. 

Il ciclo di concerti 2024 viene inaugurato dal live di Filippo Graziani, che porta in scena un live di circa un’ora e tre quarti di rock italiano sanguigno nel nome del padre Ivan, ma non solo. 

Il nome di Ivan Graziani non è mai stato dimenticato, ma è tornato ulteriormente in auge da alcuni mesi, dopo la pubblicazione di un album di inediti intitolato “Per gli amici“, di cui Filippo si è fatto portavoce. La serata è quindi un’alternanza fra brani nuovi e classici del repertorio del padre, con due elementi caratterizzanti. Il primo è che i brani nuovi competono senza problemi con quelli storici, sono originali e al passo con i tempi; il secondo è che Filippo Graziani ha una sua personalità forte e definita e che non si lascia sopraffarre da quella del genitore. Per questo motivo ripercorre la carriera del padre senza esserne una fotocopia, e gli arrangiamenti proposti di classici come “Agnese“, “Lugano addio” o “Maledette malelingue“, simili agli originali ma comunque differenti, lo dimostrano con chiarezza.

Fra i brani nuovi spiccano “La rabbia“, la title track “Per gli amici” e “La canzone dei marinai“, delicata e malinconica, eseguita come primo bis. Fra i brani storici non possono invece mancare le versioni esplosive di “Monna Lisa“, “Il chitarrista” e “Pigro“, suonate una di seguito all’altra nel finale. Filippo Graziani scherza con il pubblico, ringrazia più volte per essere presenti nonostante il caldo e l’umidità e azzarda anche una passeggiata fra le prime file, sempre con la fida chitarra a tracolla. Buone le prove sia alla chitarra che alla voce, così come l’accompagnamento di una band essenziale ma solida.

Si chiude, come prevedibile, con una “Firenze (canzone triste)” un po’ meno malinconica rispetto all’originale che scatena una selva di applausi. Valeva la pena di sfidare caldo e umidità per questa serata.

Si ringraziano Viviana Tasco di IMARTS, Giuseppe Mariani di Cronopios e lo staff di Cubo Live per la disponibilità e la professionalità.

Live report e foto e cura di Anna Minguzzi. 

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