La musica goliardica degli Elio e Le Storie Tese riempie il Forum di Assago

Ma sei andato a sentire gli Elio e le storie tese?

Questa è la classica domanda di una persona che guarda solo l’aspetto goliardico della band milanese e non tutto il resto.
Agli inizi principalmente lo era, infatti chi mi ha posto questa domanda è rimasto alle mitiche sigle della Gialappa’s o ai travestimenti esibiti sul palco dell’Ariston, ma Elio e soci non sono solo questo.
Prima che la band salisse sul palco un countdown sui mega schermi ha percorso tutta la loro carriera, dagli inizi nei sobborghi milanesi, quando 6 amici si trovavano a suonare tra un lezione e l’altra all’università , fino al palco del Forum di Assago .
La loro popolarità con il tempo è cresciuta molto, grazie a Mai dire gol, ma soprattutto con le esperienze e a San Remo e più recentemente a X-factor sono riusciti ad ampliare il target fino ad arrivare anche ai famosi “matusa” che combatte Supergiovane.
Questo è uno spettacolo celebrativo di più di trent’anni di carriera e passa un po’ in secondo piano l’uscita del loro nuovo album Figgatta de Blanc.

Queste tre ore di concerto cominciano con uno degli inni che ha reso famosi la band milanese: servi della gleba.

Questa sera ci sono le riprese televisive, si sono le sedie nel parterre come se fossimo a teatro, ma il pubblico scalpita perchè vorrebbe già saltare in piedi a ballare.

Le corde “stendi panni” piene di reggiseni sono sostituiti da enormi videowall dove vengono trasmessi spezzoni dei loro video.

Si cresce e naturalmente anche le canzoni possono avere delle modifiche essenziali dovuti alla tecnologia e non solo. Faso nonostante sia sempre arrabbiato perchè la sua fidanzata è uscita con “Tafano”, preferisce sostituire la classica scopa con il robot automatico per pulire la sua casa.

Il disco che li ha portati finalmente alla ribalta è Eat the Phikis del 1996 e la band ci delizia subito con Buratino senza fichi con Elio che accompagna la sua voce con un avvitatore a batteria per ribadire il concetto della canzone e la mitica Mio cuggino dove essendo a Milano ci si aspettava l’entrata di Aldo di Aldo Giovanni e Giacomo, ma non è stato così.

Nonostante non si sia presentato il mitico Rolando, le sorprese non tarderanno ad arrivare.

Motorini scoppiettanti e la voce da “terruncello” di Diego Abbatantuono sono l’intro della mitica Supergiovane, ma cosa vedono i miei occhi è proprio lui il nostro supereroe preferito, insieme proprio al mitico Diego Abbatantuono.

Con questo brano il pubblico comincia ad alzarsi dalle sedie per cominciare a ballare, visto che comincia la parte del concerto dedicata al ballo e soprattutto alla Dance, dove trova spazio anche un Mayer in versione DJ svizzero.

Questa tranche si chiude con la mitica Born to be Abramo, brano perfetto che anticipa la parte rock del concerto.

Nella parte rock del concerto c’è spazio per brani nuovi come Il rock della tangenziale e il primo giorno di scuola accompagnato dalle animazioni di Scottecs .

Come ora mai tutti sanno Rocco Tanica ha deciso di prendere strade diverse dalla band, infatti durante questo concerto è sostituto da Vittorio Cosma, ma ad un certo punto arriva sul palco un giovane Sergio.

Sergio è Rocco Tanica come tutti sanno è si mette al suo posto per suonare e cantare TVMUDB, il vitello dai piedi di balsa con la reprise del vitello “busone” e il secondo supereroe della band ovvero Shpalman.

Mancano ancora due inni di un’intera generazione e anche questi due sono accompagnati da Rocco Tanica alla tastiera e sono Cara Ti amo e Tapparella con in mezzo Il complesso del primo maggio cantata con Eugenio Finardi.

Queste tre ore sono state molto intense con momenti molto toccanti come il ritorno di Rocco Tanica, la voce incredibile di Paola Folli o quando si è ricordato il mitico Feiz .

Chi vede questo gruppo solo attraverso i loro travestimenti di San Remo e non solo si sbaglia di grosso.

Sono una band di musicisti fantastici e di gran talento e vale sempre la pensa andarli a sentire, perchè oltre ale risate c’è la buona musica che la fa da padrone.

In conclusione FORZA PANINO

Un ringraziamento a Rossana Moro per l’invito.

Testo e foto di Carlo Vergani

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