Gli Elephant Stone festeggiano i 15 anni di attività con un tour europeo che, per nostra fortuna, ha toccato anche l’Italia con tre date a Milano, Bologna e Firenze.
Noi siamo stati al Covo Club di Bologna, una seconda casa per noi, affamati di musica.
C’era molta attesa per il quartetto canadese di psych-rock, una delle band più innovative ed emozionanti, in grado di miscelare musica psichedelica, con un pizzico di pop e uno spirito fortemente orientale.
“Back Into The Dream” è il loro sesto album in studio, uscito il 23 Febbraio 2024 per la Fuzz Club Records.
Con questo ultimo lavoro, gli Elephant Stone ci trasportano nel loro viaggio introspettivo, a ridosso di quella sottile linea che unisce il fantastico mondo dei sogni a quello consapevole della veglia,
un viaggio onirico nel quale il desiderio più grande è quello di lasciarsi trasportare da suoni fluttuanti, chiudendo a chiave, fuori dalla porta, le agitazioni del quotidiano.
Il viaggio ha inizio quando il frontman e polistrumentista Rishi Dhir, seduto con il suo sitar tra le braccia, come un incantatore di serpenti, inizia a suonare e ci ritroviamo in un atmosfera bucolica, ipnotizzati da melodie che provengono da un mondo lontano e visionario.
In questo tempo dilatato, salgono lentamente sul palco Mile Dupire alla batteria, Stephen “Le Venk” Venkatarangam al synth, Jean-Gabriel Lambert alla chitarra, aprendo una jam che darà inizio a “Heavy Moon” dall’omonimo e acclamato disco del 2013.
Rishi Dhir lascia il sitar a riposo per un pò e si prosegue con brani dell’ultimo disco “On Our Own” e “Lost in a Dream” ed è un fluttuare di chitarra, sostenuta dai suoni melodici del Mellotron.
Si esplorano mondi che profumano di spezie e colori luminosi con “The Imajinary, Nameless Everybody In The World”.
La parte finale del concerto è esaltata dall’affascinante sitar e dall’incredibile psych-jam su “Don’t You Know”, unico brano estratto dal loro album d’esordio “The Seven Seas”, fino a immergersi nella suggestiva cover di “Norwegian Wood” dei Beatles.
Che Viaggio! È stato uno spettacolo magnifico, un concerto che molti attendevano da anni e personalmente non mi aspettavo di essere travolta da questa potenza.
Gli Elephant Stone dimostrano di essere una grandiosa band, all’apice della maturità e capacità creativa. Spero possano tornare presto a suonare nelle nostre zone.
Un ringraziamento allo staff del COVO Club.
Live report Stefania Nastasi