Sono tornati i Motorpsycho!
È ormai diverso tempo che la band di Trondheim sfida qualsiasi altro gruppo ad avere una proposta musicale così varia sia su disco che dal vivo! Ogni concerto sorprende e fa venire voglia di tornarci il giorno dopo non fosse altro per la curiosità di vedere cosa può accadere rispetto al giorno prima, cosa possa aver portato la notte nell’immaginazione dei membri della band!
Perché il loro è un repertorio vasto quanto una galassia intera; 17 EP e 29 album in studio (con l’ultimo arrivato dal titolo “Yay” a giugno di quest’anno). Quanti live di un paio d’ore l’uno potrebbero fare senza mai ripetere un brano due volte?
Ed è proprio ascoltando il nuovo album che troviamo la conferma di quanto materiale abbia ancora in serbo il trio norvegese per stupire; qui in particolare chitarra acustica, tastiere e sintetizzatori vanno a comporre un lavoro avvicinabile ad una sorta di cantautorato psichedelico (solo 3 pezzi vengono accompagnati dalla batteria), immerso in atmosfere e sonorità che vanno a braccetto con gli anni sessanta ma che risultano comunque sempre incredibilmente contemporanee. E la domanda principale che ci siamo posti per l’esibizione di ieri sera è stata chissà se e come utilizzeranno questo nuovo approccio e soprattutto come andranno a incastrarsi questi pezzi con il resto della scaletta!
Detto fatto, i Motorpsycho ci hanno portato dentro un’esperienza più che ad un concerto. Un viaggio tra sonorità talmente particolari e diverse tra loro che è come immaginarsi una storia e trasformarla in una colonna sonora costante, che cambia cose e persone ogni volta che la racconti.
Magici!
Ringraziamo Jacopo di Vertigo e il Santeria Toscana di Milano per il gradito invito.
Testo e Selezione Foto della serata a cura di Luca Iacono