Ad aprire il concerto ci sono gli italiani Istvan.
La loro brevissima performance è un mix tra psych/heavy dalle reminiscenze desert con pezzi per lo più strumentali.
Poco prima delle 23 ecco salire sul palco del Bronson, gli ambasciatori canadesi del doom metal, i Blood Ceremony.
Ascoltando questo gruppo sembra di saltare indietro nel tempo di circa quarant’anni quando andavano per la maggiore gruppi come Led Zeppelin , Black Sabbath , Jefferson Airplane , e, naturalmente, Jethro Tull visto che la cantante Alia O’Brien oltre che a suonare le tastiere si cimenta anche con il flauto traverso.
I quattro album della band vengono rivisitati, lasciando più spazio per i brani di Lord of Misrule uscito qualche settimana fa per Rise above records.
L’atmosfera varia da Doom metal fino all’Hard Rock attraverso il Folk, mantenendo le classiche melodie alla Black Sabbath.
Grazie al carisma e ai continui ondeggiamenti del corpo di Alia, il pubblico si lascia trasportare dalla loro musica rendendo l’atmosfera molto gotica e quasi spettrale.
Organi, flauti traversi chitarre distorte e ritmi gotici rendono il concerto dei Blood Ceremony un esperienza mistica molto interessante.
Un ringraziamento particolare a HUB Music Factory.
Testo e foto di Carlo Vergani
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