Billie Eilish si è fatta paladina della musica sostenibile. Ne ha parlato in un’intervista a Billboard a cui ha partecipato anche la madre della cantante, ambientalista di lunga data.
Eilish ha criticato in particolar modo la tendenza di molti artisti a pubblicare edizioni diverse in vinile di uno stesso album, tutto al solo scopo di guadagnare di più. “Viviamo in un’epoca in cui, per qualche ragione, è molto importante far uscire un miliardo di diverse edizioni in vinile in un miliardo di confezioni diverse. È uno spreco enorme”, ha detto la cantante.
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L’Associazione dei Produttori Musicali Indipendenti PMI, con la collaborazione di IMPALA e Rockol, ha realizzato il Manifesto della Musica Sostenibile: un programma di 10 target che gli operatori dell’industria musicale e gli Artisti possono impegnarsi a perseguire sottoscrivendo il documento.
Il Manifesto ha un triplice obiettivo: creare consapevolezza sulla problematica, favorendo l’”educazione ambientale” dei lavoratori e dei fruitori della musica; promuovere iniziative che riducano l’impatto ambientale dell’intera filiera e che utilizzino la musica come veicolo per sostenere politiche e comportamenti ambientali più corretti; mantenere un dialogo costante con le con le Istituzioni nazionali e locali per sollecitare iniziative propedeutiche alla sostenibilità ambientale del settore musica e favorire il rafforzamento economico delle imprese a fronte di investimenti di adeguamento ai nuovi parametri di sostenibilità.
Una delle più urgenti problematiche che il settore cultura, e quindi anche la musica, deve oggi affrontare è l’impatto ambientale della creazione e diffusione delle opere. Le attività tipiche del settore musica, valutate dal punto di vista della sostenibilità, evidenziano molte criticità: dalla produzione e dal trasporto del prodotto fisico con utilizzo, e successiva dispersione di plastica, alla distribuzione digitale del prodotto musicale il cui elevato costo, in termini di energia necessaria, non viene percepito dagli imprenditori e tantomeno dal pubblico. Il settore ha già iniziato a mitigare l’impatto del live, ma molto resta da fare sul merchandising, sulla diffusione e sul consumo di musica registrata e così via.
Molte realtà europee hanno già individuato questo tema come essenziale e molte aziende all’estero si sono già dotate di un “sustainability manager” come supporto essenziale al decision making aziendale.
È necessario incoraggiare tutta la filiera ad adottare pratiche non dannose per l’ambiente e innescare dei comportamenti virtuosi che abbiamo ricadute positive anche sul comportamento di consumo dei fruitori di musica.
Il decalogo, realizzato da un team di professionisti guidato da Francesca Trainini (Chair di Impala e VicePresident di PMI), è stato presentato in occasione della 72° edizione del Festival di Sanremo a Casa SIAE durante il panel Musica Sostenibile: il green non può più attendere, evento che ha visto la partecipazione di Francesca Trainini, Enzo Mazza (CEO di FIMI), Licia Del Greco (Chief Innovation & Strategy Officer and Head of International Relations at SIAE) e Davide Poliani (Giornalista presso Rockol).
Il Manifesto può essere sottoscritto da tutti gli operatori della filiera musicale e gli Artisti che vogliano assumere la sostenibilità ambientale del settore come un obiettivo primario delle proprie attività.
Qui il form per la sottoscrizione del Manifesto.